Filippo Sacchetti: “Con Pietro Bartolo e i Giovani Democratici la mia ultima iniziativa da segretario provinciale dopo sei anni entusiasmanti e vincenti.

Il Pd è una famiglia che rende cittadini consapevoli e persone responsabili, la nuova classe dirigente ha portato Rimini al centro del dibattito regionale e nazionale”

Ho partecipato all’ultima iniziativa da segretario provinciale del Partito Democratico. Lunedì ci sarà infatti la Daairezione, che approverà il regolamento per il Congresso ed entro il 15 giugno sarà eletto un nuovo segretario/a.

Questa serata la porterò nel cuore e questa foto rappresenta la strada da cui siamo partiti e verso cui andiamo. Con i Giovani Democratici, con Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, e con le persone al centro del mondo.

Di un mondo in cui le persone sono tutte uguali, in cui chi scappa dalla guerra, dalla morte e dalla distruzione ha diritto di trovare, da qualche parte, un posto sicuro, un luogo che sia “casa”. Un posto in cui la dignità e i diritti umani siano rispettati e i valori non siano scambiati per voti.

Sono stati SEI anni difficili, SEI anni bellissimi, anni in cui abbiamo vinto e anche perso (per fortuna molto poco), in cui il mondo è cambiato e siamo cresciuti.

Il partito è una famiglia che non ti lascia mai solo, è una forza collettiva più forte della somma dei singoli. Ti cambia, ti dà strumenti, rende cittadini consapevoli e uomini responsabili. Si mischiano le generazioni, i racconti “dei vecchi” fanno bene al cuore e si diventa amici con chi non avresti pensato mai.

Sono stati anni in cui si sono succeduti segretari nazionali e capi del governo, c’è stato il Covid, abbiamo fatto centinaia di iniziative, manifestazioni, campagne elettorali. Abbiamo confermato due volte la guida della Regione, mantenuto i nostri Comuni, riconquistato piazze storiche che erano passate al centrodestra e riportato Rimini da periferia isolata al centro del dibattito regionale e nazionale.

Siamo un territorio in cui si fa politica e si vincono le elezioni. Si parla, si discute, si cerca di formare una nuova classe dirigente con idee e valori, amministratori che governano le istituzioni con cura, equità e senso di responsabilità verso il bene comune.

Se questa passione “matta” è servita a qualcosa, spero sia stata utile a lasciare un segno, a piantare un seme sulla strada del vero ritorno di un tempo di pace, democrazia e libertà in cui abbia un senso adoperarsi perché l’ultimo della fila possa avvicinarsi un po di più al primo.

In bocca al lupo a chi raccoglierà questo testimone, avrà tutto il mio sostegno e la mia collaborazione.

E, lasciatemelo dire non in politichese, chiudere un’esperienza felici di averla fatta è davvero una figata!

Grazie a chi c’è stato, sempre.

Filippo Sacchetti