Ancona – La Guardia di Finanza di Ancona, in attuazione delle direttive del Comando Generale, ha elaborato un piano finalizzato al contrasto del fenomeno dell’evasione ed elusione fiscale attuato mediante il sistema delle “frodi carosello”.
Il sistema truffaldino è stato posto in essere nei più svariati settori merceologici. In particolare nel segmento dell’elettronica sono state individuate oltre 550 società “cartiere”, dislocate su tutto il territorio nazionale, con picchi di presenze in Lombardia, Campania e Lazio nonché nella Repubblica di San Marino (20), che hanno movimentato merci per un valore economico di oltre 1,5 miliardi di euro.
I prodotti elettronici venivano ceduti da operatori economici nazionali ad imprese con sede in San Marino che a loro volta provvedevano a reintrodurli nel circuito commerciale, anche della grande distribuzione, attraverso società c.d. “cartiere” o “filtro”.
Tale sistema fraudolento era costituito per non versare l’imposta dovuta all’Erario e, talvolta, di godere anche di crediti d’imposta nonché di praticare al dettaglio un prezzo di vendita altamente concorrenziale col “sottocosto” ingenerando un effetto distorsivo nel mercato e ponendo “fuori gioco” le piccole e medie attività commerciali.
L’attività investigativa, posta al vaglio della Procura della Repubblica di Ancona, ha trovato conforto anche nei provvedimenti emessi dalla Magistratura dorica che sul piano probatorio ha consentito l’emissione e l’esecuzione di 3 ordinanze di custodia cautelare per reati attinenti alla frode fiscale e la denuncia alla stessa Autorità Giudiziaria di altri 103 responsabili.
I reati contestati attengono, prevalentemente, all’associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale mediante l’utilizzo di “false fatturazioni”, che nella sola Regione Marche è stata quantificata in 560 milioni di euro.
Le indagini tributarie sono in corso su tutto il territorio nazionale, con il coinvolgimento degli altri reparti della Guardia di Finanza, e con gli arresti, si è conclusa una prima fase di un più ampio dispositivo di contrasto che ha fatto emergere una fitta ragnatela di società italiane e sammarinesi che per anni ha commercializzato telefoni cellulari, computers e televisori, prodotti per i quali, allo Stato non sono state mai versate le previste imposte.
Le autorità sammarinesi, in concomitanza con le predette attività, hanno disposto la revoca delle licenze di esercizio di alcune società coinvolte nel sistema di frode fiscale a danno dello Stato italiano.
Tale fenomeno evasivo si lega anche con un più ampio monitoraggio effettuato dagli analisti delle Fiamme Gialle di Ancona attraverso il quale è stato anche individuato un sistema artificioso di “estero-vestizione” di società (attualmente quattro) che hanno allocato la propria sede in uno dei paesi a fiscalità privilegiata e godere quindi di benefici in ordine alla tassazione più favorevole dei redditi.
fonte Ancona Informa