Fiorentino, il degrado del bocciodromo infiamma i social: tra accuse incrociate, ironia e smentite “a metà”

Il degrado del bocciodromo di Fiorentino, documentato da un lettore e rilanciato da GiornaleSM, ha acceso un vivace confronto sui social, trasformando una vicenda di cronaca locale in un piccolo caso di comunicazione istituzionale. A far discutere, oltre allo stato oggettivamente critico dell’impianto – immortalato anche in una diretta del direttore Marco Severini – è stato il comportamento della Giunta di Castello, che in un primo momento aveva smentito le condizioni descritte dal lettore, per poi correggere il tiro.

La polemica è scoppiata sui social di GiornaleSM, dove il pubblico si è diviso tra chi ringrazia la testata per aver “dato voce al popolo” e chi – come C.M. (Claudio Mancini della Giunta) – accusa il direttore di non aver mostrato tutta l’area, sostenendo che la zona parco circostante fosse invece ben tenuta: “…potrebbe anche pubblicare il comunicato immediatamente inviato con le foto attuali, che non sono quelle pubblicate dal lettore. La rimozione del telo è l’ultimo passaggio per il ripristino del campo”.

Una risposta, questa, che ha portato Severini a ribadire in più post la veridicità del materiale pubblicato, sottolineando come le immagini e i video siano stati girati la mattina stessa, sul posto: “Accusare di aver pubblicato foto false, quando poi si sono rivelate vere, è di una gravità assoluta. Ci risentiremo”.

Il pubblico, dal canto suo, ha mostrato una netta solidarietà verso la testata. M.M. scrive: “Che roba… fortuna che ci siete voi che date voce al popolo”, mentre C.G. aggiunge: “Grazie, date voce a chi non ha”.

A chiudere – almeno per ora – il botta e risposta, un’ultima nota di Claudio Mancini, che dalla Giunta di Castello ha chiesto di precisare: “Mai detto di avere pubblicato fake news, ma di aver pubblicato foto di repertorio fornite dal lettore al direttore, che è un’altra cosa”.

Il caso del bocciodromo di Fiorentino è quindi emblematico di un problema più ampio: non solo la trascuratezza di certi spazi pubblici, ma anche la tendenza di alcune istituzioni a reagire più con stizza che con trasparenza di fronte alle critiche. Con buona pace delle foto “attuali” e delle mezze smentite.