Un’operazione della Guardia di Finanza di Forlì-Cesena ha portato alla luce un caso significativo di lavoro nero nel cuore del distretto produttivo del mobile imbottito. Nel corso di tre ispezioni mirate a diverse aziende terziste, le Fiamme Gialle hanno scoperto che in questi stabilimenti veniva impiegata manodopera non regolarmente dichiarata, con evidenti finalità di massimizzazione dei profitti a scapito delle normative sul lavoro.
Nel dettaglio, sono stati identificati quattordici lavoratori, tutti stranieri, di cui tre erano impiegati completamente “in nero”. Tra loro spicca la presenza di un lavoratore senza regolare permesso di soggiorno, una situazione che ha aggravato le posizioni sia dell’azienda che della persona interessata.
La titolare di una delle imprese, una donna di 52 anni, è stata formalmente denunciata alla Procura della Repubblica per aver assunto personale straniero privo di documentazione valida. Parallelamente, sono state avviate le procedure per l’identificazione e le eventuali misure nei confronti del lavoratore irregolare.
Ora, oltre al procedimento penale in corso, le tre società coinvolte dovranno affrontare sanzioni amministrative e accessorie, in linea con la normativa vigente per contrastare lo sfruttamento della manodopera e il lavoro sommerso.
L’azione delle Fiamme Gialle rappresenta un segnale forte contro le pratiche illegali nel settore industriale locale, ponendo l’accento sull’importanza del rispetto delle regole a tutela dei lavoratori e della concorrenza leale.