L’urlo di rinnovamento, dice Ivan Foschi, è rimasto strozzato nella gola di molti. Il rappresentante di Sinistra Unita sottolinea l’ecumenismo di Marco Arzilli e Pasquale Valentini e “la voce isolata e nervosa di AP”. Sono servite Segreterie di peso, afferma, per compensare le sconfitte sul fronte del rinnovamento. Tutto questo, conclude, lascia presagire due linee diverse per questa maggioranza.
Non siamo ossessionati dalla sconfitta e frustrati dal voto, ironizza Giovanni Lonfernini. Siamo invece preoccupati, afferma, dallo stato d’animo di Mario Venturini che ci è apparso come un uomo sull’orlo di una crisi di nervi. Ap, aggiunge, oggi non ha possibilità di manovra e deve fare i conti con quegli uomini che Bindi indicava come i responsabili dei micidiali anni 90. Non credo, aggiunge, all’autocritica di Gatti che prima afferma di non cercare incarichi e che poi diventa un rapporto di forza nella formazione del Governo. Questa legislatura, afferma Lonfernini, pone tutte le forze politiche su un piano di parità. Nessuno è nuovo a prove di governo e tutti hanno responsabilità nelle gestioni precedenti. L’esponente dei Ddc anticipa la costituzione di gruppi di lavoro e la presentazione, a breve, di progetti già condivisi da Alleanza Popolare, come la legge sul catasto.