Questa sera ci sarà il tradizionale confronto televisivo che dal 1974 caratterizza le elezioni presidenziali francesi. Si svolge sempre il mercoledì precedente la domenica del ballottaggio.
Una volta sola si è rivelato determinante nel 1981 con Francois Mitterand autore di un’ottima performance sul Presidente uscente Valery Giscard d’Estaing. Nel 2002 invece niente dibattito tv perchè l’inquilino dell’Eliseo, poi riconfermato, Jacques Chirac non accettò di sedersi al medesimo tavolo con Jean Marie Le Pen.
Malgrado i sondaggi assegnino un vantaggio fino a 20 punti di percentuale ad Emmanuel Macron, sono tanti gli interrogativi. Dal mancato appoggio di Melenchon (sinistra radicale), all’astensionismo, al vero tema che interessa la popolazione il lavoro e la recessione economica. Non a caso Le Pen si è imposta nei paesi, nelle campagne, nelle montagne, oltre che nella ricca Costa Azzurra, Macron nei grandi centri urbani.
Lo spartiacque città-territorio era stato la discriminante tra Trump e Hillary Clinton alle presidenziali statunitensi e nel referendum sulla Brexit nel Regno Unito. Vedremo se tale effetto si ripeterà pure oltralpe. Comunque vada la rottura è avvenuta.
Salvatore Occhiuto
