Gabriele Gatti: ”Nessuno tocchi mia figlia!”

Si evocano le “questioni di famiglia” in apertura della sessione pomeridiana del Consiglio grande e generale, il parlamento di San Marino. Ad fare il primo passo e’ Fiorenzo Stolfi, consigliere Psd, che lamenta la “completa inefficacia dell’azione di governo”, che giudica assente su tutti i fronti, salvo “nel gestire gli affari di famiglia, nell’impiegare familiari nelle assicurazioni”. Il riferimento e’ alla figlia del segretario di Stato per le Finanze, Gabriele Gatti, un riferimento che era stato piu’ diretto poco prima, nell’incontro dell’opposizione con la stampa, nella pausa dei lavori assembleari. Di qui la reazione immediata di Gatti: “E’ un atteggiamento intollerabile e vigliacco chiamare in causa mia figlia”. Il segretario prende infatti la parola scusandosi con l’aula, per un “intervento personale” che e’ obbligato a fare, in risposta alle accuse rivolte a Laura Gatti, per la sua presunta vicinanza con Ezio Paolo Reggia, candidato alla presidenza di Banca centrale. “Si cerca in qualche modo di chiamare in causa mia figlia- spiega- perche’, come libera professionista, e’ sindaco revisore, per quattromila euro all’anno, di una compagnia di assicurazioni autorizzata dal precedente governo”. Gatti parla da padre: “Sono aperto a tutti i confronti politici- prosegue- ma e’ inaccettabile e vigliacco prendersela con i figli e con giovani persone che non hanno mai fatto politica e che non hanno mai cercato posti sotto lo Stato”.
Ne’, tantomeno, “hanno mai partecipato a concorsi pubblici perche’, purtroppo per loro, sono figli del segretario Gatti”. Il segretario per le Finanze passa quindi al contrattacco: “Io, caro Stolfi, non ho chiesto di mettere i miei figli in televisione e nella pubblica amministrazione, ma credo che abbiano diritto di lavorare e vivere in questo Paese”. E il ministro ne ha anche per il capogruppo di Sinistra unita: “Ridi poco, Foschi, perche’ io non metto i miei figli nei dicasteri”. Gatti conclude il suo intervento esortando quindi i consiglieri di opposizione a portare in aula “elementi di irregolarita’ e incompatibilita’, se li avete”, ma chiede di non tirare in ballo chi “ha, come unica colpa, quella di essere figlio di Gatti”.Il segretario Gatti non ci sta a subire nemmeno le critiche rivolte all’azione del governo di fronte all’accerchiamento della Guardia di finanza italiana, da giorni alle frontiere con il Titano. “Sicuramente viviamo un momento difficile- precisa- ma dire che il governo non ha fatto nulla e’ profondamente sbagliato”. Gatti cita l’incontro di ieri del segretario per gli Affari esteri, Antonella Mularoni, con l’ambasciatore italiano, Marini, e annuncia la sua visita a Roma: “Domani non saro’ qua- spiega senza dare altri dettagli- ma a Roma, perche’ ci sono degli incontri che devono essere fatti”.
Infine, “la situazione ci preoccupa- conclude- e i nostri interlocutori ci dovranno dare risposte precise su episodi come quello di domenica della Guardia di finanza al confine”.

fonte dire.it