Garlasco, per i consulenti di Stasi l’impronta vicino a Poggi è di Sempio

L’impronta rinvenuta vicino al corpo di Chiara Poggi, intrisa di sudore e sangue, appartiene ad Andrea Sempio. È quanto emerge dalla perizia disposta dalla difesa di Alberto Stasi, resa pubblica tramite i canali social del Tg1 in merito al caso Garlasco. Secondo i consulenti, come riportato dal Tg1, si tratterebbe di un’impronta palmare molto marcata, incompatibile con un semplice passaggio sulle scale.

Cos’è la Traccia 33?

Nel contesto della nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, dominata da accertamenti scientifici, è emerso il crescente malcontento dell’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni. La Procura di Pavia ha infatti respinto la sua richiesta di effettuare un incidente probatorio anche sulla cosiddetta Traccia 33, l’impronta lasciata sul muro della villetta e attribuita ad Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara e attualmente indagato.

L’avvocato Tizzoni ha criticato apertamente la decisione, affermando che, secondo il codice di procedura penale, la Procura è tenuta a svolgere accertamenti anche a favore dell’indagato. In questo caso, ha aggiunto, la Procura ha ampliato le indagini anche nell’interesse del condannato (Stasi), ma continua a non accogliere le richieste della parte lesa. Le sue parole sono arrivate al termine dell’udienza tecnica, durante la quale la gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha affidato al perito Domenico Marchigiani il compito di analizzare eventuali impronte sulla spazzatura della colazione di Chiara e sulle strisce paradesive raccolte dopo il delitto.

Attualmente, su una bottiglia di tè freddo è stata trovata un’impronta di Alberto Stasi, all’epoca dei fatti fidanzato della vittima e condannato in via definitiva a 16 anni di carcere. A stretto giro è arrivata la replica di Giada Bocellari, legale di Stasi: “Riteniamo che la Procura stia operando nell’interesse della giustizia”.

Cosa è accaduto nell’ultima udienza sul delitto di Garlasco?

L’avvocata Bocellari ha spiegato che durante l’udienza la gip ha chiesto alle parti se fossero d’accordo ad ampliare l’incidente probatorio anche al confronto delle impronte trovate sulle paradesive (fogli di acetato) con altri individui. La difesa di Andrea Sempio si è opposta fermamente, mentre quella della famiglia Poggi ha espresso dissenso per il mancato inserimento della Traccia 33. Bocellari ha precisato che c’è una distinzione importante: mentre le paradesive sono già comprese nell’incidente probatorio per quanto riguarda i profili genetici, la Traccia 33 non ne fa parte.

La difesa di Sempio ha contestato anche l’esame sulla spazzatura, ma senza successo. La sua avvocata, Angela Taccia, ha dichiarato che, a suo parere, mancando un sequestro regolare, non sarebbero dovuti avvenire nemmeno gli accertamenti genetici. Ha inoltre ribadito che, dal punto di vista genetico, non ci sono elementi a carico del suo assistito e che il giudice vuole comunque verificare ogni possibile pista. Ha concluso affermando che Sempio affronta tutto con “la tranquillità di chi sa di essere innocente”.

Gli esami genetici

Le indagini genetiche riprenderanno a inizio agosto, al termine delle ferie della perita Denise Albani. Verranno effettuati anche accertamenti sul cosiddetto “ignoto 3”, un profilo genetico sconosciuto rinvenuto su una garza utilizzata per i prelievi dal corpo di Chiara. Potrebbe appartenere a una terza persona diversa sia da Stasi che da Sempio, oppure trattarsi di una contaminazione. I magistrati di Pavia stanno effettuando confronti con un ampio elenco di persone, tra cui chi ha avuto contatti con la vittima dopo il delitto e conoscenti di Sempio.

Tutto ciò in vista del 24 ottobre, quando sarà affrontato il nodo centrale dell’indagine sul delitto di Garlasco: l’analisi dei due profili genetici trovati sotto le unghie di Chiara, di cui uno – secondo la Procura – apparterrebbe proprio a Sempio.

Alanews