Giovanissimi sempre più vittime silenziose di guerre e terrorismo (l’editoriale di David Oddone)

Mentre il mondo si concentra sulle atrocità dei conflitti e sulla ferocia del terrorismo, spesso si perde di vista la realtà più straziante: quella dei bambini, vittime silenziose e innocenti di queste barbarie.

Guardando la strettissima attualità, quella purtroppo meno raccontata, emerge un quadro desolante: in Sudan, un bambino su due si è trovato a meno di cinque chilometri dalle linee del fronte nel corso dell’ultimo anno, mentre in Nigeria oltre 1.680 studenti sono stati rapiti negli ultimi dieci anni. In Germania, quattro minori sono stati arrestati per aver pianificato un attentato per conto dell’Isis, mostrando come l’odio e la radicalizzazione non risparmiano nemmeno le nuove generazioni.

Tali numeri non sono solo statistiche, ma rappresentano vite spezzate, traumi indelebili e un futuro incerto per migliaia di giovanissimi. La loro infanzia, che dovrebbe essere un periodo di gioia e scoperta, si trasforma in un incubo angosciante e privazioni.

Le guerre e il terrorismo non guardano in faccia all’età. I bambini, per la loro fragilità diventano i bersagli più vulnerabili. Sono costretti a fuggire dalle proprie case, ad assistere a scene di morte e distruzione, a vivere con la costante minaccia del pericolo.

La comunità internazionale, San Marino in primis, non può rimanere indifferente a queste tragedie. È necessario un impegno concreto e duraturo per proteggere i giovani in zone di conflitto e contrastare la diffusione dell’estremismo che li recluta e li radicalizza.

Occorre investire in programmi di educazione e sensibilizzazione, in misure di sicurezza per le scuole e in supporto psicologico per le vittime. Dobbiamo creare un mondo dove le ragazze e i ragazzi possano crescere al sicuro, liberi dalla paura e con la possibilità di studiare e realizzare i propri sogni.

Voglio citare ancora una volta, fino allo sfinimento, Malala Yousafzai, Premio Nobel per la Pace e paladina dei diritti dei più vulnerabili: “Con le armi puoi uccidere i terroristi, con l’istruzione puoi uccidere il terrorismo”.

È nostro dovere morale e sociale fare tutto il possibile per garantire alle nuove generazioni un mondo migliore, un mondo libero dalla violenza e dall’orrore.

Per questo mi auguro che l’Antica Repubblica, pronta a entrare nella grande famiglia europea, possa diventare punto di riferimento globale, baluardo e simbolo di battaglie di Pace, e luogo dove le uniche armi dovranno essere la diplomazia, il dialogo e il rispetto reciproci.

 

David Oddone

(La Serenissima)