GLI INTERVENTI AL CONGRESSO DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA

Di seguito un estratto del suo intervento e degli altri delegati intervenuti in mattinata.

Gino Giovagnoli:
“Il nostro lavoro per la trasparenza è stato riconosciuto internazionalmente ma l’Italia ci tiene ancora sotto scacco. Ma i sammarinesi non vogliono essere considerati un popolo di ladroni per colpa di pochi, perchè sono un popolo di lavoratori. Non possiamo stare con le mani in mano, dobbiamo reagire all’embargo perpetuato dall’Italia. Rimbocchiamoci le maniche, pensiamo alle soluzioni. Per superare questo periodo serve unità di intenti, delle forze politiche del Patto. Dobbiamo lavorare per riportare il Paese fuori dalle secche.
Mi auguro che al timone del partito possa esserci un nuovo segretario, che sarà eletto in questa assise e a cui andrà tutta la nostra fiducia. Anche se momento è difficile potrà contare su di noi, noi democristiani, e non siamo pochi”.

Giuseppe Valentini:
“La mia riflessione va a quei gruppi famigliari che hanno avuto tanto dallo Stato: un impiego eccellente, lo sblocco dei terreni o altri benefici. A quelle famiglie, chiedo, sia data una regolata. Chiedo poi che le minime e massime siano avvicinate e rese più uguali a fine mese. Dico no ad alleanze di governo con la sinistra, no agli abusi edilizi, la roccia del nostro Monte non deve essere toccata, no alle concessioni di suoli pubblici e a liberare la parte esterna del centro storico all’invasione commerciale”.

Chiara Guiducci:
“La politica deve perseguire il bene comune, ritrovare l’onestà per il buon governo, oggi invece si persegue l’interesse personale. Lo Stato ha bisogno di ritrovare il cambiamento nell’onestà, ciò non significa che deve cambiare la classe politica, ma la mentalità diffusa.
E’ noto a tutti quanto è forte e radicata la disonestà di alcuni, ma colpevoli sono anche coloro che hanno taciuto, fatto finta di niente, perché comprati con poco. In questo contesto, anche i giovani hanno il dovere di contribuire al bene del Paese.”
L’Ufficio Stampa
del P.D.C.S.