Gnassi: “L’impianto eolico di Badia del Vento sarà devastante. Bene la Regione e gli Enti che faranno ricorso.  L’arroganza istituzionale non dovrebbe esserci tra Regioni ”

“Ciò che è successo è davvero poco edificante, la verità che per bon ton non si dovrebbe dire è che è una sorta di sfregio istituzionale della Regione Toscana verso l’Emilia Romagna. Con il parere positivo della Regione Toscana agli impianti eolici in Alta Valmarecchia e Montefeltro si devasteranno infatti paesaggi, natura e borghi tra i più belli e incontaminati d’Italia. Non solo. Con questa decisone si afferma istituzionalmente il principio del “non nel mio giardino” (Nimby, Not in my backyard): sì, perché la Toscana ha contestualmente approvato il progetto con impatto enorme su altre regioni e ha detto no a un impianto eolico che ha effetti sui crinali toscani di confine. Si tratta del no al  progetto presentato sempre dal gruppo FERA al passo di Frassineto, sopra Pieve Santo Stefano e San Sepolcro, cioè sul versante toscano in provincia di Arezzo. Mentre si dà parere favorevole all’impianto gemello di “Badia del Vento”, che ha ricadute devastanti sui versanti romagnolo e marchigiano. Si vuole dare l’ok a 58 pale alte 200 metri sulla linea di confine tra le regioni. Proprio sui bordi, sulla riga tratteggiata che delimita il confine amministrativo, per altro di un cuneo, di una lingua stretta di  terra che si infila ed è praticamente tra Romagna e Marche. Da quelle vette si vede l’Adriatico, non il Tirreno. Si guardi la piantina, con la linea viola che tratteggia il confine regionale e le piazzole delle pale in alcuni casi addirittura arretrate di qualche metro perché i rotori avrebbero girato in Romagna. Surreale”. Così il deputato Dem Andrea Gnassi dopo il parere favorevole della Conferenza dei Servizi della Regione Toscana, che si è pronunciata  sul progetto al centro da mesi di accese discussioni.

“La cosa che allibisce e ferisce  è che a motivazione della scelta della Regione Toscana sono state date  pubbliche spiegazioni che contengono alcune omissioni e inesattezze  rilevanti. Legittimo che la Toscana prenda le sue scelte su territori che seppur di confine sono amministrativamente sotto la  sua giurisdizione. Ma quando si dice (lo dice il presidente Giani)  “gli impianti me li hanno chiesti i Comuni, i territori e se me lo chiedono i territori o i Comuni,  io dico sì”, bene, questa affermazione è omissiva e non completamente veritiera .Solo un Comune ha detto sì, Badia Tedalda in provincia di Arezzo. Ma proprio perché il Montefeltro è una terra da secoli senza confini definiti tra Marche, Romagna e Toscana, le Conferenze dei Servizi convocate per dare pareri sulle mega pale in quell’area  hanno visto coinvolti molti enti diversi, di diverse regioni e di diversi comuni della Valmarecchia e del Montefeltro. Se  non c’entravano nulla tali enti, non sarebbero stati chiamati. E sono talmente di confine quelle terre che persino una porzione del Comune di Badia Tedalda è per intero dentro il Comune di Casteldelci, una piccola enclave. Vero che può decidere la Toscana, ma ascoltando e collaborando. I territori e i Comuni che sono stati invitati a dare pareri, li hanno dati infatti tutti negativi e i pareri stessi sono stati supportati da una miriade di contributi tecnici” ancora Gnassi, che entra quindi ancor più nel merito:  “Si è avuto il No del Comune di Sestino, che è l’altro Comune della zona in Toscana (AR). Quindi non è vero che i Comuni toscani coinvolti erano e sono d’accordo, tranne uno appunto. Il No della Regione Emilia Romagna, delle Soprintendenze di Arezzo, Firenze, Siena, Grosseto, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e Pesaro Urbino. Il No delle Unioni dei Comuni e delle Province di Rimini e Pesaro-Urbino, il No del Parco Sasso Simone e Simoncello, il No dei Comuni di Casteldelci (Rn), Carpegna e Borgo Pace (PU).  Tutti enti e Comuni del territorio coinvolti. Alla luce di ciò, è lecito chiedersi se sia giusto che una Regione possa esercitare un’indifferenza e una sorta di arroganza  istituzionale del genere nei confronti di altri Enti e Comuni . Quando in quelle zone i cittadini,  i sindaci ci chiedono “ma i Comuni al di là della strada, cioè quelli sul confine regionale di un’altra regione, non contano nulla? “ cosa rispondiamo? Cosa rispondono coloro i quali prendono decisioni così impattanti  a chi chiede “Ma noi che siamo di qua del  crinale, della riga del confine  su cui incomberanno pale alte 200 metri non siamo  cittadini italiani, abitanti e persone di aree interne appenniniche che contano come quelli dall’altra parte del confine?” Dunque, non è vero che il territorio vuole le mega pale, enti autorevolissimi hanno detto no  e dei Comuni coinvolti 4 su 5 hanno detto no. Tutti tranne quello che insieme alla Regione Toscana vuole le pale sui i crinali e i paesaggi degli altri”.

Per poi incalzare. “C’è un altro aspetto che rileva la gravità  e l’incomprensibilità della decisione presa. Ciò vale per l’impianto di Frassineto, dove il Comune interessato, San Sepolcro, aveva dato parere favorevole alle mega pale, cioè voleva l impianto, ma è stata la Regione Toscana a bocciare il progetto per la presenza di impatti negativi sulle aree Natura 2000. L’impianto di Frassineto è gemello  di quello di  Badia del Vento, ma Frassineto ha impatto sul  versante toscano,  quello di Badia del Vento sul  versante romagnolo e marchigiano e impatta sulle stesse aree Natura 2000 , che ricadono appunto  tra Marche e Romagna.  Allora come non pensare all’applicazione del principio del “Van bene le pale ma Non nel mio giardino?” Il famoso Nimby (not in my backyard). Tanto che analoghe decisioni sfavorevoli alle mega pale, la Regione Toscana le ha  prese direttamente per la Maremma, le Crete Senesi, il Montalcino e altri paesaggi straordinari. Il Montefeltro vale dunque meno perché è al confine con altre regioni su cui ricadono impatti devastanti?Infine. Pensare che sia una Regione forte e straordinaria come la Toscana con cui l Emilia Romagna condivide valori e spesso azioni a rompere  il principio di leale collaborazione con altre Regioni ed enti è veramente triste. Si lede il principio di leale collaborazione tra le Regioni sancito dalla Costituzione. E di fatto si svilisce e si cancella la lettera d’intenti appena firmata per l’avvio del Protocollo di collaborazione con l’Emilia Romagna sulle aree di confine. Lettera e impegno per reciproca condivisione su aree di confine sottoscritti proprio dal presidente Giani con il presidente De Pascale per progetti di energia, cultura ,turismo infrastrutture solo qualche mese. Quella collaborazione che da parte sua il presidente De Pascale ha sempre ricercato e persegue sempre nella sua funzione di governatore. Le due Regioni potevano essere le capofila delle rinnovabili, dove occorre avere una linea intransigente. Su questo siamo d accordo. Ma probabilmente si  ritroveranno in tribunale.  Le due Regioni potevano proporre insieme al Governo di introdurre persino meccanismi sanzionatori per tutte quelle rRegioni che non raggiungessero  gli obiettivi assegnati di produzione da rinnovabili  entro il  2030. Perché non si può derogare al principio di produrre 80 gigawatt nazionali da Fer (Fonti di energia rinnovabili) entro il 2030. Nè ogniRregione può derogare  dai suoi obiettivi, 4250 MW la Toscana , 6330 MW l’Emilia Romagna da rinnovabili. Il punto non è però se, ma come raggiungere gli obiettivi regionali . E nel come non è pensabile che una Regione possa  decidere sulla pelle di un’altra, di altri enti e Comuni “ ancora il deputato Dem, per poi concludere: “In definitiva bene farà  la  Regione Emilia Romagna a procedere come annunciato con i ricorsi. Ma non è una bella pagina vedere che per gli atti e l’atteggiamento di una Regione, due Regioni governate dallo stesso schieramento politico invece di accelerare insieme sulle rinnovabili, fare una battaglia comune contro il negazionismo del cambiamento climatico, si vedano contrapposte su progetti enormi e impattanti per altro posti sulla linea di confine regionale dove naturale sarebbe la collaborazione. E molto probabilmente come detto si vedranno contrapposte in sede giudiziaria”.