Greta Scarano, ‘Colasanti simbolo battaglie donne’

(ANSA) – ROMA, 20 SET – Non solo la cronaca dei crimini
atroci compiuti da Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira nel
massacro del Circeo del 1975, ma soprattutto il coraggio della
sopravvissuta, Donatella Colasanti (interpretata da un’intensa
Ambrosia Caldarelli), nelle fasi del processo ai carnefici,
diventato un punto di svolta nella battaglia per i diritti delle
donne, che ha portato più avanti a cambiare la definizione
giuridica del reato di stupro, da crimine contro la morale
pubblica a crimine contro la persona.
    E’ il percorso che compie Circeo, la serie Paramount + Original,
diretta da Andrea Molaioli, con Greta Scarano nei panni
dell’avvocata Teresa Capogrossi, un personaggio di finzione
ispirato ai veri legali che nelle varie fasi processuali hanno
tutelato e agito per Donatella Colasanti a cominciare da Tina
Lagostena Bassi. L’attrice ha letto i copioni delle sei puntate del racconto
(prodotto da Cattleya in collaborazione con VIS, Paramount+ e
RAI Fiction) e già disponibile sulla neonata piattaforma, “tutti
d’un fiato. Ero felice ci fosse un progetto come questo che
centra l’attenzione – spiega Greta Scarano all’ANSA – anche
sull’importanza sociale che ha avuto quel processo. Le
sceneggiatrici (Flaminia Gressi e Lisa Nur Sultan, insieme a
Viola Rispoli) nella scrittura si sono basate su una rigorosa
documentazione e hanno creato un arco di racconto di grande
verità, potenza e bellezza”. Colpisce anche “nella parte sul
rapporto di amicizia e fiducia che nasce tra Teresa e Donatella,
una ragazza che subisce quella violenza da adolescente e deve
intraprendere in quegli anni il suo percorso per diventare
donna, comprendere come cercare di essere felice nonostante
tutto, come riconquistarsi la sua libertà”.
    Ambrosia Caldarelli, nonostante la giovane età, conosceva i
fatti del Circeo: “Mi aveva raccontato qualcosa mio padre, che
era andato nella stessa scuola dei carnefici (il San Leone
Magno, ndr) – spiega -. Per prepararmi a interpretare una donna
straordinaria come Donatella, ho attinto a tutto il materiale
disponibile, come i processi. Ma ci ho messo anche del mio,
perché non volevo imitarla”. In Teresa Capogrossi “ho utilizzato
anche riferimenti diretti come una giovane avvocatessa del
gruppo di legali di Donatella, dando al tempo stesso volto
all’essere una femminista degli anni ’70, che appartiene al mio
personaggio, alle convinzioni che porta avanti”. ‘Circeo’
non potrebbe arrivare in un momento più importante visto che
alcuni diritti delle donne vengono di nuovo messi in
discussione: “La serie utilizza un linguaggio molto moderno, ed
è importante per far conoscere quei fatti e le battaglie che ne
sono seguite a una nuova generazione” commenta Ambrosia
Caldarelli. “Certe volte non ci rendiamo conto del valore della
nostra libertà, perché non conosciamo le battaglie servite per
raggiungerle – aggiunge Greta Scarano -. Grazie a Donatella
Colasanti, agli avvocati che l’hanno seguita e al movimento
femminista lo stupro finalmente è diventato un reato contro la
persona” ed è stato fondamentale per arrivare a quel risultato
(raggiunto molti anni dopo) che l’opinione pubblica vedesse il
coraggio di Donatella, anche quando viene colpevolizzata, dai
legali di quegli imputati, pur essendo vittima. Lei non si è
arresa e si è arrivati a una svolta nella società”. (ANSA).
   


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