I DDC FANNO IL PUNTO DOPO LE POLEMICHE SUI GIOCHI IN CONSIGLIO E SUI “DINOSAURI”

Dibattito sui Giochi della Sorte

Tiene ancora banco la questione “giochi”. Tant’è che il dibattito politico, la riprova si è infatti avuta nella recente sessione consigliare, sembra assorbito quasi esclusivamente da questo argomento. Argomento che non è secondario ma che non può neppure e non deve sopravanzare o precludere ogni altro ragionamento e ogni altra opportunità di guardare al futuro di questo Paese anche da altre prospettive. A meno che non ci sia chi consideri il gioco come unica possibilità di sviluppo per la Repubblica. Noi non la pensiamo così ed è forse anche in virtù di questa nostro punto di vista che il contrasto, ormai permanente, tra opposizione e maggioranza su questo tema non ci appassiona più di tanto e vorremmo che si arrivasse quanto prima ad una conclusione chiara e convincente.  In questo senso però abbiamo richiesto – al Governo – di risponderci se il decreto recentemente approvato (peraltro per il rotto della cuffia!) garantisse una normativa tale da definire una netta distinzione fra giochi della sorte e gioco d’azzardo. Purtroppo, su questo particolare fronte, non sono arrivate risposte soddisfacenti. Non sono pervenute risposte soddisfacenti sia nel sapere in quale direzione ci si sta camminando e, fino a che punto, il percorso potrà essere non solo condiviso, ma soprattutto conveniente per il sistema sociale e culturale del nostro Stato. Perché questa, assieme al modello di sviluppo economico che si sceglierà di adottare, è la vera discriminante che dovrebbe segnare il dibattito in corso.  Peccato che sul modello di sviluppo economico dal Governo si sia palesato un assordante silenzio.

Abbiamo invece sentito un bel po’ di clamore, qualche reazione scomposta e qualche rivalsa postuma, che appaiono tanto meno plausibili nella misura in cui ad agitarli sono le stesse persone che, da altre collocazioni, non si sono fatte scrupolo di inaugurare e di incrementare una tendenza che oggi sembra suscitare la loro irresistibile indignazione, che difficilmente riesce a nascondere, però, un sottofondo di ipocrisia neppure tanto decoroso. Di fronte a questo quadro, di fronte agli impegni che qualcuno coraggiosamente all’interno della maggioranza ha preso differenziandosi dal coro, siamo convinti che – nei prossimi mesi – il Consiglio Grande e Generale inevitabilmente tornerà ancora ad essere il terreno di dibattito sul tema dei giochi.

 

Polemica sui Dinosauri

La risposta piccata di un movimento politico della maggioranza ci ha fatto piacere perché ha confermato la fondatezza delle nostre perplessità sul tema del rinnovamento manifestate recentemente. Comprendiamo il nervosismo di chi – dopo avere lottato nel 2008 contro i dinosauri – ha capito immediatamente che era più saggio turarsi il naso, convivere con alcuni dinosauri e – per pacificare l’anima e lo spirito – accettare a titolo di risarcimento morale un’importante sedia nel Congresso di Stato e qualche comoda sedia in consigli di amministrazioni e posizioni di potere. La politica ha delle regole e la parola coerenza hanno un significato molto chiaro. Per questo non pretendiamo scuse al nostro dinosauro giocattolo che però, funziona ad energia elettrica e quando fa qualche danno almeno lo si può spegnere premendo l’interruttore e non invece lasciarlo in libertà come qualche altro dinosauro in carne ed ossa che – paradossalmente – chi oggi lo ha fatto rivivere non riesce neanche a gestire.

 

DEMOCRATICI DI CENTRO

  • Le proposte di Reggini Auto