Allora, dopo il compromesso storico nei fatti fallito, dopo la linea dell’intransigenza verso i tentativi di salvare Moro, dopo la morte di Moro, Berlinguer si ritirò sull’Aventino della questione morale.
Da lì una generazione di comunisti edificarono la loro presunzione di superiorità morale verso chiunque, verso i socialisti in particolare, verso Craxi soprattutto.
Da lì a poco, la questione morale divenne moralismo. Non molto tempo dopo il moralismo divenne giustizialismo.
I nipotini di Berlinguer, da Occhetto a D’Alema a Veltroni, sposarono Tangentopoli, abbracciarono Di Pietro e company. Di Pietro non scopì mai i soldi che andarono ai comunisti e ai post comunisti. Gardini entrò a Botteghe Oscure con una valigetta con dentro 1 miliardo e ne uscì senza. Ma Di Pietro non scopri mai su quale tavolo era rimasta la valigetta.
Di Pietro fu poi eletto nel collegio super rosso del Mugello, con una maggioranza bulgara.
Di Pietro poi fu l’unico alleato accettato dal Pd di Veltroni e divenne Ministro del governo Prodi-Veltroni.
D’Alema scrisse anche un libro, “un Paese Normale”. C’era scritto che loro non potevano più chiamarsi comunisti. Dovevano diventare socialisti. Ma i socialisti avevano Craxi. Un ostacolo. Andava rimosso. Così fecero.
Ma i soldi dei socialisti però a quanto sembra andavano bene.
Non lo sapevamo. Adesso lo sappiamo.
Amen.
Sergio Pizzolante