Il bisogno di un cambiamento” Aser: “È arrivato il momento di abbattere i muri”

Abram Lincoln“Noi cittadini sammarinesi all’estero abbiamo visto il nostro amato Titano rimanere paralizzato dalla crisi finanziaria, incapace di fuggire dai propri limiti. In sei anni di recessione i cittadini residenti sul Titano hanno sofferto grandemente la crisi e, a giudicare dall’attuale crisi che pervade tutta l’Europa, non ci sarà una ripresa nel vicino futuro. Siamo seriamente e costantemente preoccupati che questa crisi possa costare al Titano la sua storica in- dipendenza. Noi vogliamo che San Marino rimanga autosufficiente, una nazione indipendente, non un protettorato Italiano perché è importante per noi odierni cittadini così come per le future generazioni; San Marino è un esempio unico di libertà e volontà di essere tali non solo in una piccola realtà ma a livello mondiale, per tutti coloro che bramano indipendenza e libertà.

Considerate il suo passato. Pensate al suo futuro. Se non altro gli ultimi sei anni hanno dimostrato la potenza dell’economia globalizzata che si è manifestata con un tasso del 25%-30% di disoccupazione sul Titano. Per poter far crescere e far rinascere dalle ceneri l’economia del Titano, quest’ultimo deve essere esposto ai leader della comunità intellettuale internazionale di ogni campo, dalla scienza, all’ingegneria, alle scienze politiche, alla criminologia ed ad altre discipline. Questa esposizione rinforzerà la rilevanza del Titano, gli donerà gente capace ed intraprendente e aiuterà a formare i suoi futuri leader.

Senza questo il Titano di isolerà dalla prospettiva internazionale e si causerà danni irreparabili.

Per poter evitare questo triste scenario il Titano dovrà creare nuove opportunità per la propria gioventù e, nel frattempo, dovrà sponsorizzare un programma di ‘educazione opportunistica’ concedendo borse di studio ai migliori studenti del paese per poter andare a studiare nelle migliori università straniere. È ora che il Titano si guardi intorno e capisca che le nazioni più sviluppate al mondo sponsorizzano annualmente i propri studenti per andare a studiare negli Stati Uniti ed è ora che anche San Marino faccia lo stesso.

Diversi anni fa, noi sammarinesi all’estero abbiamo promosso un programma di scambio culturale con l’Oakland University in Michigan in collaborazione con il rettore dell’ateneo di quel tempo prof. Giorgio Petroni. Il programma aveva un grandissimo potenziale educativo ma vedemmo i nostri sforzi fallire per una mancanza di supporto governativo.

Noi crediamo fermamente che se il governo avesse investito del denaro in questo progetto oggi San Marino vedrebbe tornare i propri studenti da un programma all’estero con le migliori e più moderne competenze nell’economia moderna. Chiunque abbia un senso di consapevolezza storica riconoscerebbe il parallelismo tra questa proposta culturale e lo sprint economico avvenuto tra gli anni sessanta e settanta quando gli immigrati sammarinesi all’estero tornarono in patria con le abilità e conoscenze americane e diedero inizio alla ripresa del Titano. L’obbiettivo più importante che San Marino deve raggiungere è capire che il vero tesoro del paese non sono le mura storiche ma la gioventù che ci cresce dentro. Per poter valorizzare questo enorme tesoro, il nostro Paese deve dare l’opportunità ai giovani di integrarsi con la futura classe leader internazionale così da condividere ed imparare conoscenze.

Questo progetto non è utopistico, bensì può essere realizzato con progetti di scambio così da poter entrare nelle migliori facoltà ed università del mondo che danno l’opportunità di potenziare abilità, imparare concetti, fare nuove amicizie e creare dei contatti. Tutti noi cittadini all’estero siamo a disposizione per qualsiasi scambio cultu- rale o come contatti per realizzare ciò ma il primo passo deve essere fatto dalla classe dirigenziale Sam- marinese. Questo passo richiede un cambiamento dell’opinione e del comportamento che i cittadi- ni residenti sul Titano hanno nei confronti dei cittadini all’estero che devono essere visti e considerati come partner e non come cittadini di seconda classe, opinione che il Titano ha apertamente espresso negli ultimi venti anni. Il rapporto di concorrenza classista tra residenti e esteri ha portato a rapporti difficili e spigolosi a scapito del Paese di cui tutti siamo cittadini allo stesso livello. Noi sammarinesi sfidiamo il governo sammarinese, e chiunque abbia partecipato all’attività politica, a chiedersi quanto questo comportamento di chiusura abbia giovato alla nostra Repubblica. In questo momento San Marino sta vivendo la peggior crisi finanziaria dalla Seconda Guerra mondiale, la classe dirigenziale deve riconoscere che ha fallito nell’aiutare i cittadini residenti sul Titano, così come nella formazione della nuova generazione governante. San Marino deve capire che non è un’isola e non potrà mai funzionare e comportarsi come tale, San Marino è una comunità in cui i cittadini devono essere uniti. È tempo che tutti si mettano in fila e aiutino la nostra stanca Repubblica a rinascere, dobbiamo fissare una meta comune per amore del nostro Paese.

Abraham Lincoln dichiarò che una casa separata non potrà mai reggere.

È arrivato il momento di abbattere i muri, unire i cittadini e dare opportunità ai giovani di San Marino e di farli competere nello scenario economico mondiale, loro sono il nostro futuro. Che il dialogo abbia inizio”.

Dott. Carlo A. Dall’Olmo

Lucio Capicchioni

Aser