‘Il dottor Ravaioli nega ogni addebito’. Intervista al legale del Sindaco

“Siamo garantisti da sempre ma riteniamo che ogni procura, se ne ha motivi, possa indagare chiunque, anche il premier o un sindaco”. A precisarlo l’avvocato Maurizio Ghinelli legale di Alberto Ravaioli. Il primo cittadino intanto è ancora in attesa di ricevere notifiche ufficiali dalla procura.

Giorni difficili per il sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli, coinvolto nell’inchiesta Farmamarket dei Nas di Bologna che ha portato all’arresto di 6 persone, ai domiciliari, e alla denuncia di 43 persone tra le quali anche il primo cittadino riminese nella sua veste di primario di oncologia.
L’accusa è di truffa ai danni del servizio sanitario per ottenere rimborsi per costosi farmaci

intestati a pazienti ignari o deceduti. Al centro della truffa Daniele Naldi, informatore scientifico della società ItalFarmaco di Milano.

“Ad oggi – ha specificato l’avvocato Ghinelli – questa notifica ancora non è stata fatta, ma non c’è alcuna anomalia procedurale. Accade spesso in processi con molti indagati come questo. In ogni caso quello che sappiamo lo abbiamo appreso dalla stampa. Al dottor Ravaioli sarebbero contestate 11 ricette relative a due distinti e brevi periodi del 2007 (2 in un caso, 9 nell’altro). Non si smentisce il fatto – ha detto ancora Ghinelli – che Naldi, per il suo lavoro di informatore scientifico, fosse una persona che frequentava gli ospedali per vendere i farmaci e quindi una persona conosciuta dal sindaco. Ma allo stesso tempo Ravaioli sostiene di non aver mai ricevuto richieste da Naldi per ricette ne di aver mai assecondato altre richieste di alcun tipo.”“Il sindaco – ha spiegato l’avvocato – è sereno ma come tutte le persone coinvolte in indagini vuole vederci chiaro. Quando avrà modo di sapere quali sono le accuse esatte che gli si muovono e la documentazione alla base di queste, potrà meglio difendersi e far valere le sue ragioni.”

Infine un riferimento ad alcuni articoli apparsi oggi sulla stampa locale.
“Leggo oggi sui giornali – ci ha tenuto a dire Ghinelli – di questioni riguardanti il garantismo. Sia io che il dottor Ravaioli riteniamo che qualunque procura in Italia abbia il dovere di indagare chiunque, che sia il presidente del consiglio, il sindaco o l’ultimo dei cittadini, qualora ci siano ipotesi (da verificare nelle indagini preliminari) di qualche reato.”

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