Il Mondo: ”Caduta di San Marino all’Inferno…rivelazioni SOPAF

Nell’unico paradiso fiscale di lingua italiana (ma con inflessione romagnola)”, cioè nella Repubblica di San Marino, “il Caso Delta è ormai diventato da diversi mesi una questione di Stato”. Il Mondo, settimanale economico italiano, dedica nel numero oggi in edicola un ampio articolo alla caduta di “San Marino all’Inferno”- questo il titolo- a firma del giornalista Sandro Orlando, in cui vengono tirati in ballo molti dei protagonisti emersi dal memoriale anonimo, diffuso dall’opposizione in Consiglio Grande e Generale e attribuito- finora senza smentite- a Gilberto Ghiotti, presidente della Cassa di Risparmio di San Marino. Ma soprattutto, a ulteriore conferma dei contenuti del memoriale, l’articolo riporta dichiarazioni spontanee dei protagonisti che ruotano attorno alla vicenda, ma finora non usciti allo scoperto, come l’imprenditore romano Vittorio Farina e il manager Giorgio Magnoni. Le nuove dichiarazioni si sommano quindi all’intervista rilasciata alla “Dire” nei giorni scorsi dal manager Paolo Dal Pino.

 

Al centro dell’articolo de “Il Mondo”, di nuovo, “l’incontro romano” riportato nel memoriale, risalente al 20 gennaio, a cui hanno partecipato il Segretario di Stato per le Finanze del Titano, Gabriele Gatti, Dal Pino, l’imprenditore Vittorio Farina e Ghiotti. Nell’articolo de ‘Il Mondo’ si riportano così estratti dell’intervista di Dal Pino, impegnato insieme a Farina a trovare una “mediazione” tra la Sopaf dei fratelli Magnoni e Cassa di risparmio nella battaglia per la vendita delle quote in Delta. Alle sue parole si aggiungono poi quelle dell’imprenditore romano Farina, detentore lui stesso di una piccola quota in Sopaf, che spiega nei dettagli la faccenda: “La Banca popolare aveva appena venduto la sua quota del 13,9% in Delta per 44 milioni (..) Gli abbiamo detto (a Ghiotti, ndr) compratevi quest’altro 15% e troviamo una soluzione”.

 

“Il Mondo” spiega poi che, dato il rifiuto della proposta da parte sammarinese, era seguito un altro incontro, ma sempre fallimentare. Nel memoriale attribuito a Ghiotti si lamenta una richiesta eccessiva dei milanesi, 75 milioni di euro, contro un supposto valore di mercato delle quote intorno ai 50 milioni. Poi, nell’articolo interviene direttamente Magnoni a chiarire che “Il nuovo governo di San Marino aveva capito che la Cassa si era messa nei guai e cercava legittimazione davanti allo Stato italiano”.

Il settimanale del Gruppo Rcs non si dimentica poi di tirare in ballo Guido Rossi, un altro protagonista del memoriale, del cui ruolo ha parlato ieri il sito Dagospia. E’ infatti l’ex presidente Consob, nei panni di avvocato Sopaf, il mandante dei guai con la giustizia del primo istituto di credito del Titano. Come emerge dal memoriale, per sua iniziativa è iniziata la battaglia legale contro Carisp. L’articolo de ‘Il Mondo’, senza condizionale, sostiene la stessa tesi: Rossi ha denunciato l’anomalia societaria di Delta prima a Bankitalia nel 2007, poi al Tribunale di Bologna “sempre per conto dei Magnoni”. Denunce che hanno avviato la macchina della giustizia fino ad arrivare alla decapitazione dei vertici della Cassa di Risparmio di San Marino, il 3 maggio scorso.

  • Le proposte di Reggini Auto