”Il Paese ha bisogno di noi”, dei Sindacati Csdl e Cdls!

Il Paese ha bisogno di noi”. Lo affermano i segretari della Federazione Industria, Enzo Merlini (CSdL) e Giorgio Felici (CDLS) al termine del direttivo unitario di questa mattina. Direttivo che è ripartito dalle priorità che sono state al centro dello sciopero generale dello scorso mese di dicembre: il rilancio economico di San Marino e il rinnovo del contratto di lavoro scaduto nel 2008.

“L’economia di questo Paese – sottolineano Merlini e Felici – ha bisogno degli 8mila lavoratori occupati nell’industria, ha bisogno di una economia reale in grado di creare ricchezza. Perché la via d’suscita dalla crisi passa obbligatoriamente dal rilancio e riposizionamento dei settori economici trainanti, basati cioè sulla produzione di beni e servizi”. I due segretari della FLI-CSU rimettono quindi al centro del confronto politico-sindacale il rinnovo del contratto di lavoro e la definizione di regole chiare:“Passaggi indispensabili per non scaricare sui lavoratori il peso della crisi”.

Percorso condiviso dal direttivo Industria della CSU, che ha criticato sia “l’azione insufficiente e a tratti confusa del Governo” nell’affrontare la profonda crisi che attraversa San Marino, che “la linea di netta chiusura al confronto da parte dell’Anis”. Affermano Merlini e Felici: “Con i ricatti e gli ultimatum non si aiuta questo Paese a uscire dalla profonda recessione di questi mesi e dalla crisi di credibilità internazionale. Per questo, ancora una volta, non abbiamo intenzione di rinunciare al nostro ruolo contrattuale”.

Tre inoltre gli impegni fissati dal direttivo della FLI-CSU. Innanzitutto l’obbligo di rispettare gli impegni sottoscritti al tavolo tripartito, incalzando il Congresso di Stato a svolgere un’azione più incisiva per la chiusura dei contratti dei settori privati e per l’approvazione della legge sugli ammortizzatori sociali. Quindi la messa in campo di una strategia capace di attirare nuovi investimenti produttivi e politiche economiche in grado di delineare prospettive di sviluppo.

Su quest’ultimo punto, la Federazione Industria ritiene oramai “doveroso” e “imprescindibile” che il Paese e i lavoratori vengano informati sui contenuti degli accordi economici e finanziari sottoscritti con l’Italia. “Il destino del Paese va condiviso con tutti, aprendo un confronto con i protagonisti del tessuto economico e sociale. La reiterata scelta della segretezza risulta incomprensibile e sbagliata”.

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