“Il Paese si salva solo con i sammarinesi”. L’intervento di Silvano Andreani, proprietario del Joli Group sul progetto del “polo del lusso”.

“Serve un progetto che valorizzi le aziende locali”.

Silvano AndreaniQuale imprenditore sammarinese, cresciuto nel mondo del commercio e dei servizi turistici con le proprie forze e quelle dei collaboratori e senza sostegni esterni di alcun genere, sento il dovere di esprimere il mio pensiero in ordine alla proposta di realizzazione del nuovo centro commerciale definito “polo del lusso di Rovereta“.

Proponendo il “polo del lusso a Rovereta “l’attuale classe politica innanzitutto offende la dignità di tutti noi sammarinesi.

Come gli è venuto in mente di far costruire in territorio sammarinese un falso medioevo di cartapesta, magari con i commessi in calzamaglia e la security con l’armatura e la spada? Com’è possibile essere cosi banali
e retrogradi sul piano culturale da calpestare e ridicolizzare la nostra storia e la nostra cultura?

Com’è possibile dimenticarsi che abbiamo un retaggio vero di storia e cultura che è valso il riconoscimento da parte dell’ Unesco di “Patrimonio Mondiale dell‘ Umanità” al centro storico di San Marino?

Centro storico che, non dimentichiamolo, rappresenta la capitale di questo nostro stato e che rappresenta l’ultimo baluardo contro il totale degrado del territorio deturpato da anni di bieca speculazione edilizia, figlia del malaffare, della corruzione e di un modello economico sbagliato, che ha arricchito pochi senza scrupoli ed impoverito l’intero Paese.

Proponendo il “polo del lusso a Rovereta“ l’attuale classe politica dimostra anche la scarsa considerazione e stima che ha verso i suoi stessi operatori economici.

È evidente che anche a San Marino nessuno è profeta in patria; altrimenti non avremmo in prevalenza personaggi italiani e forensi a dirigere i nostri uffici pubblici e le nostre banche e non avremmo i consulenti italiani e forensi a scrivere le nostre leggi ed a spiegarci quali decisioni prendere, anche nelle scelte più importanti e delicate per il nostro Paese, per la sua economia ed il suo assetto politico ed istituzionale. Lo sappiamo tutti che ad aver costruito la realtà economica e sociale di questo nostro Paese sono state la piccola e media impresa sammarinese, aziende sane cresciute con impegno, il sacrificio e le capacità degli imprenditori sammarinesi e delle loro famiglie.

Sappiamo tutti quali danni, invece, abbiano recato molte delle aziende nate da operatori non legati in alcun modo alla nostra realtà, operatori venuti a San Marino per sfruttare San Marino e che in molti casi hanno utilizzato in maniera distorta le nostre leggi, non avendo loro nulla da perdere, ma attirando invece su di noi, come Stato e come cittadini sammarinesi, accuse gravi ed infamanti di Paese canaglia, covo di banditi e malavitosi; tali operatori esterni, ci hanno lasciato il conto da pagare in termini di disoccupazione e di oneri per ammortizzatori sociali e per imposte non pagate, a differenza del comparto commerciale, turistico e non, che al contrario produce risorse e non grava sulle casse dello Stato in alcun modo, non ricorrendo se non sporadicamente agli ammortizzatori sociali e meno che mai ad altri interventi di salvataggio o sostegno diversi.

È ora che la classe politica sammarinese si accorga del fatto che per salvare le sorti di questo nostro Paese dobbiamo affidarci ai sammarinesi. Ben vengano iniziative di ampliamento dell’offerta commerciale sammarinese, anche con strutture nuove ed idee nuove; ma prima di fare ponti d’oro ad operatori esterni al nostro sistema economico, verifichiamo la possibilità di realizzare iniziative altrettanto valide sostenendo i nostri operatori sammarinesi, che vivono nel nostro sistema economico, sviluppando con il continuo reinvestimento nel sistema stesso le proprie risorse. Troppe chimere esterne sono state create in passato per ammaliarci con prospettive mirabolanti, opera di un sottobosco economico-politico che mirava in realtà a secondi fini e finalmente smascherato e venuto alla luce di recente nelle importanti indagini del Tribunale di San marino e di altri Paesi.

Basta ricordare a questo riguardo un altro progetto di “lusso“ di qualche tempo fa, il mega albergo della società di Singapore, che non ha partorito neanche una stanza d’albergo, ma che ha visto comunque rilasciare dal nostro Governo a questi soggetti non meglio identificati un ‘importante concessione per i giochi della sorte ed altrettante importanti concessioni edilizie. Non commettiamo gli stessi errori, non si deve creare una struttura che finisca semplicemente per deviare e sottrarre ai nostri operatori un flusso turistico e commerciale già ridotto, perché non in grado poi di sviluppare ulteriori flussi, ubicato come è in una zona industriale periferica rispetto alle attrattive turistiche e commerciali di San Marino che esistono già e che si trovano lungo tutta l‘asse della superstrada fino a raggiungere il centro storico di San Marino.

Serve una soluzione che accresca la forza attrattiva del commercio sammarinese per tutto questo percorso fin dentro il centro storico; serve un progetto che valorizzi ed aggreghi le nostre aziende commerciali, anziché contrastarle e mortificarle; serve un progetto che dia ai nostri giovani la prospettiva di diventare imprenditori, più che subordinati relegati a mansioni poco gratificanti e senza la possibilità di realizzare sé stessi e costruire il proprio futuro.

Ascoltiamo il Paese, ascoltiamo i sammarinesi. È in loro che possiamo trovare le idee, l’impegno e la sensibilità necessarie a far progredire San Marino. Sono molte le idee ed i progetti presentati in questi anni dagli operatori sammarinesi; purtroppo sono rimaste inascoltate, finite nei cassetti delle segreterie di Stato, preferendo rincorrere inutilmente a qualche lontana chimera.

Silvano Andreani