Il Papa a L’aquila tra i terremotati

Il papa ha auspicato che in Abruzzo si possa “andare avanti uniti e ben coordinati” e “così si possano attuare quanto prima soluzioni efficaci per chi oggi vive nelle tendopoli”. Lo ha detto nel piazzale della scuola della Guardia di Finanza a Coppito (L’Aquila), dove ha ringraziato amministratori e soccorritori.

Ad attendere il pontefice a Coppito, c’erano, fra gli altri l’arcivescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari, il sindaco Massimo Cialente, il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, amministratori degli altri comuni terremotati, militari e soccorritori. “Nominarle tutte mi sarebbe difficile – ha detto – ma a ciascuno vorrei far giungere una speciale paroladi apprezzamento. Grazie di ciò che avete fatto e soprattutto dell’amore con cui l’avete fatto. Grazie dell’esempio che avetedato. Andate avanti uniti e ben coordinati, così che si possano attuare quanto prima soluzioni efficaci per chi oggi vive nelletendopoli. Lo auguro di cuore – ha concluso – e prego per questo”. Questa sua frase è stata a lungo applaudita.

“E’ stato assai toccante, per me, pregare davanti alla Casa dello studente, dove non poche giovani vite sono state stroncate dalla violenza del sisma”. Lo ha confidato il papa davanti alla Scuola della Guardia di Finanza di Coppito, dove incontra volontari, popolazione e personale impegnato nel soccorso ai terremotati, tra cui Protezione civile e Vigili del Fuoco.

IL PAPA AD ONNA: ORA CASE E CHIESE SOLIDE – Gli abruzzesi, anche in nome delle persone morte sotto le macerie, “attendono di veder rinascere questa loro terra, che deve tornare ad ornarsi di case e di chiese, belle e solide”. Lo ha detto il papa nel suo discorso alla tendopoli di Onna (L’Aquila), prima tappa della sua visita ai luoghi più colpiti dal sisma del 6 aprile.

 “Sono venuto di persona in questa vostra terra splendida e ferita, che sta vivendo giorni di grande dolore e precarietà”, “vi sono stato accanto fin dal primo momento, dalla prima scossa che ha causato quasi 300 vittime”, “vorrei abbracciarvi con affetto ad uno ad uno”.

“La Chiesa tutta – ha aggiunto Benedetto XVI – è qui con me, desiderosa di aiutarvi nel ricostruire case, chiese, aziende crollate o gravemente danneggiate dal sisma. Ho ammirato il coraggio, la dignità e la fede con cui avete affrontato anche questa dura prova, manifestando grande volontà di non cedere alle avversità. Non é infatti il primo terremoto che la vostra regione conosce. C’é in voi una forza d’animo che suscita speranza. Molto significativo, al riguardo, è un detto caro ai vostri anziani: Ci sono ancora tanti giorni dietro il Gran Sasso”.

Una “risposta concreta”, ha detto, “passa attraverso la nostra solidarietà che – ha rimarcato – non può limitarsi all’emergenza iniziale, ma deve diventare un progetto stabile e concreto nel tempo”. E per questo ha incoraggiato “istituzioni e imprese, affinché – ha auspicato – questa città e questa terra risorgano”. .

TAPPA NELLA BASILICA DI COLLEMAGGIO – Benedetto XVI ha fatto sosta nella basilica di Collemaggio, in preghiera davanti alle spoglie di Celestino V, tra le macerie e i pilastri imbragati nella basilica, nella quale é parzialmente crollata la navata centrale. Circondato dai vigili del fuoco e assistito dal segretario mons. Georg Gaenswein il papa ha posto il suo pallio sulla teca che contiene le spoglie di Celestino V.

DAVANTI ALLA CASA DELLO STUDENTE – Benedetto XVI ha fatto una sosta presso la casa dello studente dell’Aquila, dove ha incontrato alcuni ragazzi sopravvissuti alla scossa del 6 aprile, che tante morti ha provocato proprio tra i giovani che studiavano all’ateneo aquilano.

LA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI – Ecco il testo integrale della preghiera di Benedetto XVI: “Affidiamo questi nostri cari a Te, Signore, sapendo che ai tuoi fedeli Tu non togli la vita ma la trasformi,e nel momento stesso in cui viene distrutta la dimora di questo nostro esilio sulla terra, Ti preoccupi di prepararne una eterna ed immortale in Paradiso.Padre Santo, Signore del cielo e della terra,ascolta il grido di dolore e di speranza,che si leva da questa comunità duramente provata dal terremoto! E’ il grido silenzioso del sangue di madri, di padri, di giovani e anche di piccoli innocenti che sale da questa terra.Sono stati strappati all’affetto dei loro cari,accoglili tutti nella tua pace, Signore, che sei il Dio-con-noi,l’Amore capace di donare la vita senza fine.Abbiamo bisogno di Te e della Tua forza,perché ci sentiamo piccoli e fragili di fronte alla morte;Ti preghiamo, aiutaci, perché soltanto il Tuo sostegno può farci rialzare e indurci a riprendere insieme,tenendoci fiduciosi l’un l’altro per mano, il cammino della vita.Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro Salvatore,in cui rifulge la speranza della beata risurrezione. Amen!”.
fonte ansa.it