Il report dell’Unione europea che incastra Ong e trafficanti

Un report riservato di 168 pagine del European External Action Service (Eeas) che illustra gli eventi degli ultimi anni (2015-18) sull’Operazione Sophia in atto nel Mediterraneo centrale è stato fatto avere, in modalità “leak”, al quotidiano statunitense Politico che ha conseguentemente pubblicato un pezzo dal contenuto parziale e quanto meno discutibile dal titolo La mortale strategia migratoria dell’Europa.

L’articolo di Politico punta il dito contro l’operazione Sophia perché avrebbe reso più pericoloso l’attraversamento degli immigrati nel Mediterraneo, in particolare a causa del sequestro delle barche di legno che sono poi state sostituite da altri tipi di imbarcazioni più precarie ed economiche. Il quotidiano statunitense puntualizza poi la collaborazione in atto con la Guardia Costiera libica, “composta da ex miliziani che hanno partecipato alla guerra civile”. Immancabile poi il riferimento all’Italia e al ministro dell’Interno Matteo Salvini, indicato come “leader di estrema destra” e fautore della politica che chiude i porti alle ONG.

Politico tra campagna anti-Trump e pubblicazione di informazioni private

Vale la pena fornire qualche informazione sul giornale in questione, con sede ad Arlington, Virginia, località nota per ospitare diversi istituti federali tra cui il Pentagono. La tiratura di Politico è stimata a circa 32mila copie e nel 2017 il sito statunitense calcolava 26 milioni di utenti al mese e 1.5 milioni per l’edizione europea. Il giornale è distribuito gratuitamente a Washington DC e New York City e il suo attuale amministratore delegato è il finanziere Patrick Steele, succeduto al fondatore e proprietario della omonima società di comunicazione, l’imprenditore Robert “Bob” Allbritton.

Nell’aprile 2017 Politico pubblicò un controverso articolo nel tentativo di documentare l’esistenza di un legame tra Donald Trump, il presidente russo Vladimir Putin e l’organizzazione ebraica ortodossa Chabad-Lubavitch. Nel novembre del 2016 invece l’ex direttore di Politico, Michael Hirsh, fu costretto a dimettersi dopo aver pubblicato l’indirizzo di casa di Richard Spencer, presidente del National Policy Institute (Npi, anche questo con sede in Virginia) e ideologicamente legato alla “white supremacy”.

Il “business model” dei trafficanti e il modus operandi

L’articolo di Politico non ha però preso in considerazione diversi elementi fondamentali per fornire un quadro completo sul fenomeno degli sbarchi, elementi ampiamente presenti nel report della Eeas come ad esempio il modello di business dei trafficanti, il loro modus operandi, nonché il ruolo delle Ong in mare, indicato come essenziale per facilitare il tragitto degli immigrati e dunque il business del traffico di esseri umani.

Nella parte iniziale del report della Eeas viene descritto il modello di business dei trafficanti, un’attività che rende annualmente dai 250 ai 300 milioni di euro e che si fonda su tre elementi essenziali:

  1. Un sistematico flusso di immigrati che cercano di utilizzare la rotta centrale del Mediterraneo (CMR)
  2. La possibilità di operare indisturbati in territorio libico
  3. La capacità di poter effettivamente trasferire gli immigrati in Europa o su imbarcazioni di salvataggio

Fondamentale anche il ruolo delle “safe houses” in territorio libico che permettono di custodire gli immigrati nell’attesa di poterli imbarcare.

Per quanto riguarda i barconi in uso, inizialmente venivano utilizzate imbarcazioni di legno, più sicure e capienti; in seguito alle operazioni di sequestro di tali imbarcazioni (e dunque l’impossibilità di riutilizzarle), i trafficanti hanno iniziato ad utilizzare imbarcazioni gonfiabili di dimensioni molto più limitate. Il Giornale.it