IN ROMAGNA LA LEGA SI MISURA SENZA PDL

La Lega Nord sappiamo che a livello organizzativo ha diviso anche l’Emilia dalla Romagna. Ora il segretario semi-regionale della Romagna, il deputato Gian Luca Pini ha deciso di separarsi dall’alleato, ovvero dal partito di Silvio Berlusconi, il Pdl.

I leghisti romagnoli hanno così decretato la linea politica  da tenere  alle prossime amministrative, sia a Ravenna (comunali e provinciali) che a Rimini (comunali). Almeno al primo turno si misureranno autonomamente, anche per inquadrare la reale consistenza in termini di consensi che possono conseguire.

Il carroccio“romagnul” si dichiara un movimento compatto e con alcuna voglia di allearsi con un Pdl locale alle prese con scontri al calor bianco e divisioni interne difficili da sanare.  

Quindi come dice Pini «la linea della Lega Nord Romagna per le amministrative è per una corsa solitaria al primo turno. Contro i candidati della sinistra, ma anche contro quelli del Pdl. E che vinca il migliore».

Ad onor del vero però va detto che nella rossa Romagna risulta difficile spodestare la sinistra quindi le forze del centrodestra provano a distinguersi nella campagna elettorale fcendo propaganda dove i temi, che sulla carta tra alleati sono in antitesi, possono essere proposti agli elettori di riferimento senza vincoli e senza temere di essere contraddetti.

Dice Pini: «la Lega Nord si differenzia dal modello gestionale del Popolo della Libertà», e possiede «una classe dirigente preparata, con idee fresche e innovative». Bene, ma se sorprendentemente al primo turno il candidato dei leghisti raccogliesse i maggiori consensi, Pini e i suoi cosa farebbero? Si alleerebbero con coloro che hanno un malandato modello gestionale o ancor peggio con chi ha una classe dirigente impreparata e così via. Non è dato a sapere.

3 marzo 2011