“Io, forzista, in piazza con la sinistra”

A nuotare controcorrente è abituato dai tempi in cui militava a fianco di Marco Pannella. E sulla legge Zan, contro cui il centrodestra si compatta, Elio Vito (parlamentare di Forza Italia con un curriculum di tutto rispetto: capogruppo, ministro, presidente di Commissione) non teme di esprimere una linea diversa: «Resto coerente con le mie idee, ma non sono anomalo o isolato: non c’è una posizione ufficiale di Fi contro il ddl Zan, e alla Camera – dove il partito lasciò libertà di coscienza – votammo sì in molti più dei cinque che lo dichiararono apertamente in aula. E anche in Senato ci sono diversi favorevoli, la stessa capogruppo Bernini non si è pronunciata contro».

Ora però c’è il ddl firmato da tutto il centrodestra, Licia Ronzulli per Forza Italia insieme a Lega e Fdi.

«La trovo una iniziativa sbagliata. Dal punto di vista parlamentare perché è normale prassi partire dal testo già approvato in un ramo del Parlamento. Da quello politico perché è un errore collocare Fi sul fronte del muro contro muro sulle questioni civili. I sondaggi mostrano che una larga parte del nostro elettorato è favorevole alla sanzione dell’omofobia, ed è sbagliato intestardirsi in una battaglia ostruzionistica. Ognuno voti come vuole, ma lasciamo la bandiera del no a oltranza alla Lega».

Ma anche il Pd si è intestardito nel no a qualunque modifica. Non è un errore?

«Nessuna legge è perfetta e ovviamente anche il ddl Zan potrebbe essere migliorato. Ma parliamoci onestamente: siamo quasi a giugno, poi c’è l’estate, poi inizia la sessione di bilancio, poi l’elezione per il Colle. Realisticamente, o si approva ora o non si approva più. Senza contare che diverse obiezioni contro la legge non sono fondate sulla realtà».

Ad esempio quali?

«La storia dell’indottrinamento gender nelle scuole è una stupidaggine. Viene istituita la giornata contro l’omofobia, e alle scuole sarà semplicemente chiesto di spiegare perché sia una forma di discriminazione negativa. L’intervento di Mattarella l’altro giorno intendeva sottolinearne l’importanza civile. Oppure le sciocchezze sul fatto che con questa legge ci sarà chi si dichiara maschio o femmina a giorni alterni. Ma dove mai succede? Sono argomenti oscurantisti che ci riportano indietro di decenni, e mi auguro che Fi non insegua altri in questa deriva».

Lei ha partecipato alla manifestazione di Milano pro legge Zan, con la sinistra.

«E ci sono andato con la bandiera di Forza Italia. Era una piazza di sinistra, ma c’erano anche tanti amici di Fi che sono venuti a salutarmi e a ringraziarmi. Perché dobbiamo perdere questa fetta di elettorato liberale e laico che ha seguito Berlusconi dalla sua discesa in politica e rinunciare a un pezzo della nostra identità, rinunciando alla ricchezza e diversità di anime di Fi, per inseguire altri? Se fai la brutta copia della Lega o di Fdi, la gente poi sceglie l’originale».

Lei sta anche attaccando la Lega che non vuol mollare la poltrona Copasir a Fdi.

«Io difendo la legge, che dice che quel ruolo di controllo spetta naturalmente all’opposizione. Lo sostenevo anche quando ero ministro ai rapporti con il Parlamento, e la legge va rispettata».


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