Ior, arrestati un prelato e un funzionario dei Servizi. Il Vaticano: collaboriamo con l’Italia

AP_monsignor_nunzio_scarano_dm_130628_16x9_992Un alto prelato del vaticano, monsignor Nunzio Scarano, l’ex 007 Giovanni Maria Zito, sottoufficiale dei Carabinieri espulso dall’Aisi tre mesi fa, e un broker finanziario, Giovanni Carinzo, sono stati arrestati questa mattina da militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di finanza, nell’ ambito di un filone di indagine sullo Ior in corso alla procura della Repubblica di Roma. Per loro l’accusa è quella di corruzione e truffa. L’alto prelato è responsabile del servizio di contabilità analitica dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), l’organismo che gestisce l’intero patrimonio mobiliare e immobiliare del Vaticano, e che puo’ quindi essere considerata la vera banca centrale della Santa Sede.

Ior: avviata un’inchiesta interna
Per l’inchiesta riguardante monsignor Nunzio Scarano, lo Ior è «impegnato nella cooperazione con le autorità competenti», ha dichiarato un portavoce dell’Istituto. Inoltre, il Consiglio di sovrintendenza dello Ior ha avviato «un’inchiesta interna, in linea con la politica di tolleranza zero promossa dal presidente Ernest Von Freyberg».

Lombardi: la Santa Sede non ha ricevuto richieste dall’Italia, ma conferma disponibilità a piena collaborazione
La Santa Sede «non ha ancora ricevuto alcuna richiesta sulla questione dalle competenti autorità italiane ma conferma la sua disponibilità a una piena collaborazione». «La competente autorità vaticana, l’Aif (Autorità di informazione finanziaria, ndr) segue il problema per prendere, se necessario, le misure appropriate di sua competenza», ha spiegato il gesuita.

Scarano sospeso da oltre un mese
Il Papa, ha detto Lombardi interpellato dai giornalisti, era stato informato della sospensione di monsignor Scarano in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati per il filone della inchiesta promossa dalla procura di Salerno. Monsignr Scarano, ha ribadito Lombardi, «era stato sospeso dal servizio presso l’Apsa da oltre un mese, appena i superiori erano stati informati che era indagato. Ciò in appelicazione del Regolamento della Curia romana, che impone la sospensione cautelare per le persone per cui sia stata iniziata un’azione penale».

La vicenda riguarda il rientro in jet di una elevata somma di denaro
La complessa vicenda che coinvolge i tre indagati riguarda essenzialmente il rientro dalla Svizzera di una elevata somma di denaro a bordo di un jet privato. Secondo gli inquirenti, monsignor Scarano si sarebbe infatti accordato con lo 007 Giovanni Maria Zito e gli avrebbe consegnato 400mila euro per far rientrare dalla Svizzera 20 milioni di euro liquidi appartenenti ad una famiglia sua amica a bordo di un jet privato. Le tre ordinanze di custodia cautelare disposte dalla magistratura romana seguono alle indagini svolte dal nucleo valutario della Gdf. Le richieste sono state accolte dal gip della Capitale, Barbara Callari. (…) Il Sole 24 Ore