Italia anello debole dell’Occidente … di Sergio Pizzolante

Angelo Panebianco coglie, nel suo editoriale di oggi, una questione fondamentale di questa crisi, la debolezza dell’Europa, che si è dimostrata unita e meno debole di altre volte, ma sempre debole rispetto al “macellaio”.
In mezzo all’Europa c’è una macelleria industriale, e noi mangiamo i pasticcini in salotto, dicendo agli uni e agli altri cosa debbono fare.
Inoltre, agli uni diamo i coltelli, più o meno affilati, dagli altri prendiamo il gas per cuocere i pasticcini.
Ma la debolezza più debole è quella dell’Italia.
Come sempre.
Panebianco usa parole sue, che condivido.
Io uso le mie.
L’Italia è, fra i Paesi europei e occidentali, quello più russo, da sempre. Si conferma anche oggi.
Una parte, molto consistente, da primato in Europa, fra un pasticcino e l’altro, ci fa lezioni di buone maniere verso il macellaio.
Non provocatelo, non fatelo arrabbiare.
Sono gli stessi che considerano l’Occidente responsabile di quel che succede.
Gli americani soprattutto.
La7 manda in onda un documentario sulla vita di Putin, dal quale si deduce che il macellaio sarebbe diventato pasticciere, senza le provocazioni occidentali. Americane soprattutto.
Siamo un Paese in fuga dalla realtà.
Inaffidabile, debole e tronfio.
Prendete questo Conte, è diventato Presidente del Consiglio perché un Paese debole ha reso forti gli antioccidentali di destra e di sinistra.
Che si mettevano in fila per baciare la pantofola del macellaio.
Poi che fa’? Ci mette in ridicolo nel mondo e in tempo di guerra non vuole mantenere fede ad impegni che erano stati anche suoi, sulla difesa, in tempo di pace.
Anello debolissimo.
È la nostra storia.
Sempre in fuga dalla realtà.
Abbiamo dato al mondo la prima grande fuga dalla realtà del secolo scorso: il Fascismo.
Con consenso di massa.
Poi siamo diventati più antifascisti di tutti.
Poi siamo andati in guerra con Hitler, quando si pensava vincesse.
Poi contro Hitler, quando era ormai chiaro che stesse per perdere.
Abbiamo fatto la Resistenza.
Ma una parte dei resistenti combattevano per il comunismo, per i russi, non per la libertà e l’Italia.
Sono quelli che si sono appropriati dei “valori” della resistenza e che hanno prodotto figli che adesso non vogliono dare le armi per difendersi agli ucraini, contro il macellaio.
Poi abbiamo avuto il più forte partito comunista dell’Occidente. Altra fuga.
Poi il terrorismo più virulento d’Europa.
Poi il 68 più lungo d’Occidente.
Poi, incredibile, dopo il crollo del comunismo nel mondo, in Italia i comunisti vanno al governo e i democratici in galera o in esilio.
Sempre in fuga dalla realtà.
Adesso facciamo gli occhi dolci al macellaio nella speranza che ci risparmi.
Se dovesse vincere.
Ma se perde, se perde, peggio per lui.
Saremo determinati e antiputinisti acerrimi.
Più di tutti.
Durissimi.
Amen.
Sergio Pizzolante