LA BATTUTA DI BERLUSCONI:”Manca solo che dicano che sono gay” Grillini: “Sarebbe bello, ci pensi…”

Il premier aveva scherzato a proposito della sua vita privata, l’ex deputado: “Se fosse omosessuale per noi sarebbe tutto più semplice”. L’Arcigay: “Complimenti Presidente, sempre attento a non offendere”
L’orgoglio gay sfila per le vie di Roma
 Roma, 15 giugno 2009 – “Se lei fosse gay sarebbe veramente bello. Ci faccia un pensierino”. Lo scrive Franco Grillini, di Gaynet, in una lettera aperta al presidente del Consiglio che ieri, a proposito del gossip sulla sua vita privata aveva detto “manca solo che dicano che sono gay”.
“Caro Cavaliere, se fossi in lei ci farei un pensierino, in fin dei conti un po’ di omosessualità, come ci insegna Freud, c’è in tutti e magari lei non ha ancora scoperto la sua – scrive Grillini -. Ma se lei fosse gay per noi omosessuali sarebbe tutto più semplice. Proviamo ad immaginare lo scenario: le sue televisioni ci darebbero più spazio, i suoi Tg finalmente parlerebbero di più della nostra comunità, e moltissimo omosessuali che lavorano nelle sue aziende potrebbero fare il ‘coming out’ senza rischiare di essere licenziati”.

 

“Tempo fa in Norvegia – prosegue – si sono sposati il ministro delle finanze e il locale magnate dell’editoria, sarebbe bello che in Italia ci fosse un bel matrimonio tra Lei e il Ministro delle Finanze, ma siccome la legge qui non lo consente perchè il suo Governo ubbidisce al Vaticano che non la vuole, siamo sicuri che farebbe una bella legge per il matrimonio ‘ad personam’; se lei fosse gay l’Italia sarebbe il primo paese al mondo con un Presidente del Consiglio ‘dichiarato’ e non ci saremmo fatti battere dall’Islanda che ha eletto a furor di popolo la prima premier lesbica”.
Già ieri l’Arcigay aveva replicato alla battuta del premier a uno dei curiosi che lo aspettava davanti a un ristorante di Portofino dove ha cenato. “Complimenti Presidente, sempre attento a non offendere nessuno e a fare paragoni delicati e rispettosi!”, aveva detto l’associazione. “Siamo certi che lei non sia gay – ha aggiunto il presidente nazionale Aurelio Mancuso – non tanto per le performance di cui danno conto i giornali di tutto il mondo, ma perche’ il suo linguaggio è solitamente intriso da un tronfio machismo, comune a tanti eterosessuali che ci tengono a mostrare in pubblico la loro ridicola virilita’ che in troppi casi alimenta l’omofobia”.

 

“Non si preoccupi – ha detto l’Arcigay – siamo contenti che lei non sia gay! Quando incontra Obama, tra una battuta e l’altra chieda di poter leggere il suo discorso d’augurio alla comunità lgbt per il mese del Pride, potrebbe finalmente imparare qualcosa”.

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