La CDLS condivide l’obiettivo di fondo del Decreto Legge sul mercato del Lavoro: “ Siamo consapevoli delle profonde difficoltà che attraversano l’economia sammarinese e che oggi l’obiettivo primario è quello di bloccare l’emorragia di posti di lavoro e insieme creare nuove opportunità occupazionali, per questo c’è la nostra disponibilità a concordare in tempi brevi nuove norme finalizzate alla salvaguardia dei posti di lavoro”.
Il Decreto presentato dal Segretario di Stato al Lavoro è stato al centro della segreteria della Confederazione Democratica, riunita questa mattina. Espressa la disponibilità a trovare un accordo utile a semplificare e rendere più efficiente il mercato occupazionale, sono due i rilievi che, in estrema sintesi, sono scaturiti dalla discussione: “Il Decreto sul lavoro non può essere slegato alla chiusura dei contratti scaduti e serve più tempo per un confronto tecnico”.
Entrando nello specifico articolato di legge, la segreteria CDLS sottolinea che una serie di proposte avanzate dal sindacato sono state accolte nell’ultima stesura del Decreto: “ Importanti passi in avanti sono previsti nella tutela dei lavoratori soggiornanti, così come sono state inserite modifiche che migliorano complessivamente le condizioni dei lavoratori in mobilità. Il Decreto corregge poi in modo sostanziale vecchi limiti di legge, spostando significative risorse sul fronte delle garanzie occupazionali e incentivando così le aziende a trasformare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato” .
Dall’analisi del Decreto emergono tuttavia alcuni aspetti critici che meritano un approfondimento. “In particolare – osserva la CDLS – va fissato un tetto percentuale unico legato ad alcune tipologie contrattuali: dalle assunzioni con richiesta nominativa ai contratti di collaborazione, dai distacchi alle collaborazioni di soci e familiari”. Altro punto debole “è la mancanza di concreti progetti di formazione finalizzati a creare sbocchi occupazionali di qualità per i giovani residenti”.
La segretaria CDLS è dunque “disponibile, e senza ostacoli pregiudiziali, a continuare il confronto immediatamente dopo la pausa estiva, invitando il governo e le associazioni imprenditoriali avalutare la possibilità di collegare gli effetti delle nuove norme sul mercato del lavoro alla chiusura dei contratti di lavoro scaduti ormai da troppo tempo”.