La fine della favola – L’infedele di San Marino Oggi

Siamo arrivati alla ?ne della favola ma a differenza di tutte le altre non è a lieto ?ne nel senso di “…e vissero felici e contenti”.

Dopo venti anni di monarchia gaudente e festante dove anche i cortigiani mangiavano, bevevano e si arricchivano; dove arrivavano masse di denaro incontrollato che in parte fluivano nelle tasche dei soliti noti; dove il denaro pubblico veniva usato per comprare le tessere di partito attraverso impieghi, licenze, società, lotti edificabili, consulenze, privilegi, protezioni; dove arrivava di continuo brutta gente per creare traffici illeciti, giri pericolosi, evasioni fiscali, truffe, riciclaggio di contanti, attività di copertura; dove i poteri forti spadroneggiavano sul territorio, i reati penali diventavano amministrativi, i processi andavano in prescrizione, le fatture giravano con le borse, le esenzioni fiscali finivano in un unico terminale, la monofase non veniva pagata e la mano regia veniva messa in soffitta; dove i debiti venivano spacciati per investimenti e il bilancio, falso e bugiardo, diventava un optional ?no ad arrivare alla voragine del disavanzo; dove si irrideva all’Unione Europea, alle regole internazionali, ai richiami ufficiali, all’assedio militare della Guardia di Finanza e si sbeffeggiavano i pochi che denunciavano le pazzie politiche, il malcostume e che invocavano legalità e trasparenza. Alla corte bivaccavano anche molti che, senza neppure vergognarsi, oggi fanno i richiami morali al governo e chiedono il rispetto delle direttive internazionali con colpevole ritardo.

La fine della favola, durata venti anni con una economia drogata, una pubblica amministrazione enorme, una violazione continua della legalità, un vero e proprio massacro del territorio, un clientelismo e un affarismo che non hanno uguali nel mondo, è una fine drammatica perché si dovrà ritornare con i piedi per terra, diminuire il tenore di vita con notevoli sacrifici, affrontare la cassa integrazione e la disoccupazione, sperimentare il frontalierato.

La realtà delle cifre e dei fatti dimostra che siamo ad un passaggio molto pericoloso nel quale non servono né il piano A,B o C e i voli di fantasia, né i richiami nazionalistici, né gli attacchi all’Italia, all’Europa, a Tremonti. Abbiamo solo un sentiero strettissimo, difficile e impegnativo da percorrere con buon senso e con coraggio, che è quello della legalità, dellatrasparenza e della correttezza. Il primopunto del nuovo decalogo internazionaledell’Ocse recita:”La correttezza, l’integrità e la trasparenza sono la pietra miliare di un’economia che esige il sostegno e la fiducia del pubblico”. Questa è l’unica linea sulla quale mettere in atto un progetto per cambiare il Paese anche se ormai i colossali ritardi accumulati rendono tutto più difficile. Siamo in una situazione di emergenza in quanto la nostra è crisi di sistema che si sta aggravando di giorno in giorno a causa di una politica governativa che è scritta sull’acqua. Ma analizzando dibattiti, dichiarazioni, documenti e silenzi, sembra che la consapevolezza dell’emergenza sia poco condivisa all’interno della maggioranza…satellitare. Il governo, inoltre, pur avendo aperto un piccolissimo spiraglio, non intende fare la scelta di una dialettica più collaborativa tra maggioranza e opposizioni. Con un atteggiamento così chiuso ed autoreferenziale, il governo potrà anche ottenere il consenso delle opposizioni su un documento consiliare all’acqua di rose, solo per carità di patria; ma non raggiungerà l’obiettivo politico di raccogliere tutte le forze responsabili nello sforzo immane per uscire dalla crisi e avviare la costruzione della nuova San Marino. Non avrà il consenso dei cittadini che, pur in maggioranza tradizionalmente opportunisti, potrebbero condividere la verità sulla situazione del Paese, un progetto concreto di rinnovamento e di cambiamento, una distribuzione sociale dei sacri?ci che purtroppo non pagheranno i responsabili.

L’INFEDELE – SAN MARINO OGGI