LA MICOLOGICA INTERVIENE SUL’EMENDAMENTO CHE TOGLIE I 23 PER LE CESSIONI DEI TERRENI STATALI

A distanza di quasi un anno dalla prima lettura, il governo tenta di rendere inutile il provvedimento che imponeva al Consiglio G. e G. di approvare le vendite o le permute dei terreni dello Stato con la maggioranza qualificata. Il governo vuole a tutti i costi avere le mani libere per poter vendere tutti i beni dello Stato che vuole, quando vuole, a quanto vuole e a chi gli pare, passando naturalmente per il Consiglio Grande e Generale perché ne è obbligato, ma attraverso una maggioranza semplice e compatta davanti agli abusi affinché gli si permetta di fare e disfare, vendere e svendere a proprio piacimento le proprietà dello Stato passando velocemente sulla testa dei legittimi proprietari che sono tutti i cittadini di questo martoriato Paese.
Dobbiamo confessare che la delusione è profonda, non tanto perché qualche Segretario di Stato ci provi, del resto l’arroganza, la prepotenza e la scorrettezza di qualcuno di loro è nota, quanto perché alcuni partiti di governo che si erano distinti in precedenza per la loro correttezza e la loro visione di un mondo politico al servizio del Paese si ritrovino ora su una sponda pericolosa e scivolosa, arroccandosi dietro motivazioni risibili, per niente condivisibili e basate su concetti pretestuosi e legati al solito vecchio modo di fare politica.
Con questo Progetto di Legge, i terreni pubblici potranno essere di nuovo ceduti dal Consiglio G. e G. con la maggioranza semplice, vanificando così quella minima protezione che i due terzi, cioè 40 consiglieri su 60, garantivano, riconoscendo anche ad una minima parte della minoranza il diritto di partecipare (perché le proprietà dello Stato non sono solo della maggioranza, bensì di tutti) a decisioni così importanti per un territorio piccolo come il nostro dove qualche metro in più o in meno di proprietà statale può fare la differenza.
Da notare che in un recente passato (la legge è giovane, è del 21 gennaio 2004) non si è mai verificata la mancanza di voti necessaria per consentire permute o vendite di terreni dello Stato quando le cose erano chiare, ben illustrate ed utili per l’economia del paese; mentre, invece, sono state respinte spesso e volentieri operazioni fumose, sballate e di cui non si capiva il tornaconto sociale od economico per il paese. E’ questa la garanzia, questa è la fiducia che la maggioranza “dovrebbe” dare alla minoranza nel supremo interesse del Paese a garanzia e difesa del territorio dagli attacchi delle speculazioni di tutti i tipi.
L’Associazione Micologica Sammarinese si appella al buon senso di tutti i Consiglieri, siano essi di maggioranza o di minoranza affinché respingano l’ennesimo attacco al territorio ed alla sua corretta e trasparente gestione.
L’A.M.S. si riserva, in ultima istanza, nel caso in cui le orecchie dei nostri parlamentari rimanessero sorde agli appelli che arrivano da ogni parte del Paese, di fare quello per cui questa Legge era stata promulgata (e cioè impedire un nostro referendum del 2004), e di organizzare immediatamente un referendum abrogativo delle nuove norme di questa Legge che vuole far passare per giuste cose che in realtà non lo sono (molti politici, forse troppi, si stanno nascondendo dietro un dito e…..lo sanno).
San Marino 5 Marzo 2010
Associazione Micologica Sammarinese