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  • La mossa di Fini è fondamentale e dà nuova prospettiva alla politica italiana…di Alfredo Manzaroli

    Emancipatosi da etichette del passato che ormai non hanno più ragione d’esistere, come d’altronde tante altre, ripresosi la piazza dopo due anni passati ad ingoiare decine di rospi nel Pdl che si prodigava a terminare un proprio disegno le cui utilità a beneficio di tutti sono quantomeno opinabili, Fini si è riscoperto Leader, ed eccezionalmente non leader di una stantia brutta copia di Alleanza Nazionale quanto di una forza politica che nasce dalle ceneri di un centrodestra che non è mai esistito e si proietta nel panorama politico frammentato, distrutto ed abulico qual è quello italiano in questo difficile momento.

    La presa di posizione decisa, netta, prorompente di Fini in questi giorni è un segnale di un’importanza estrema poiché  è il rimarchevole segnale che la politica italiana non è morta sotto gli scandali, le tangenti, le orge mediatiche e non, ma può ancora riorganizzarsi e dare delle risposte pratiche e slegate da un’ideologia che non ha più alcuna ragione d’esistere se non il cinismo di procacciare voti fidelizzati ad un simbolo morto.

    Il discorso di Fini di Domenica è finalmente stato un discorso politico, non un discorso contro qualcuno, tantomeno il Premier, ma un discorso che prende atto di una situazione  politica e dà risposte politiche e non i soliti attacchi personali a cui ci hanno abituato tutti da Di Pietro in giù. Ed il paese ha un disperato bisogno di politica vera, finalizzata a migliorare la situazione di tutti e non a consolidare il vantaggio di pochi. Paradossalmente in un momento come questo, la destra moderata e sociale di fini può essere il vero punto di svolta nell’Italia devastata dalla seconda Repubblica del magna magna bis, in cui fa più campagna elettorale un Grande Fratello piuttosto che dei riscontri concreti nella vita dei cittadini. La destra moderata di Fini con gli alleati giusti forse può essere portatrice di ciò che gli italiani hanno bisogno come l’ossigeno: la legalità e la certezza del diritto. Per permettere certi scempi e certe impunità controllate scientificamente gli ultimi governi (bipartisan)hanno smantellato sistematicamente l’apparato normativo e amministrativo che garantisce l’applicazione del terzo articolo della mirabile opera costituzionale italiana quello che dice che “Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge…” in Italia non è così…ma volutamente. Fini avrà il difficile compito, se riuscirà nell’impresa, di ridare all’Italia legalità e certezza del diritto, questo primo passo è quanto di meglio possa esserci non solo per le imprese, non solo per le istituzioni, ma soprattutto per i cittadini più deboli che si vedono vessati ogni giorno dall’incertezza normativa, dalle lentaggini burocratiche e giuridiche, dai labirintici meandri di un apparato creato apposta per disorientare chi è debole ed avvantaggiare chi può permetterselo. Mi piace poter pensare che queste idee possano avere la meglio in un paese che tanto ci è vicino ed amiamo e con cui dobbiamo necessariamente chiarire la nostra posizione ed il nostro futuro, un paese che domani potremmo riscoprire vicino ed amico…mettendoci anche del nostro ovviamente.           Alfredo Manzaroli    alfredomanzaroli@omniway.sm