Da Perugia, i Pm che si occupano delle indagini nell’inchiesta “Grandi Opere” aprono un nuovo fronte che parte da circa 200-300 mila euro utilizzate da Alida Lucci, segretaria di Diego Anemone, per presunte operazioni illecite.
Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, i Pm che si occupano delle indagini, fanno sapere che con molte probabilità, la sig.ra Lucci, che al momento non è indagata nelle indagini, era uno dei prestanome di Anemone. Infatti, stando ad una informativa della Guardia di Finanza, la donna aveva intestati 30 conti corrente di cui 23 ancora aperti, presso la filiale della Banca delle Marche a Roma, in via Romagna. Questo dato, sottolinea la Guardia di Finanza, non risulta coerente con la dichiarazione dei redditi al fisco della donna e con la sua posizione di semplice dipendente della Anemone Costruzioni srl.
Dopo l’architetto Angelo Zampolini, responsabile di una serie di operazioni illecite tra cui l’acquisto per il ministro Scajola dell’appartamento di fronte al Colosseo, delle due case al generale GdF Francesco Pittorru in via Merulana e dell’appartamento del genero di Ettore Incalza, dirigente del Ministero delle Infrastrutture, un’altra figura chiave emerge nell’inchesta: quella di Alida Lucci.
La conferma del sospetto dell Guardia di Finanza sulla Lucci arriva anche dalla Banca d’Italia, che ha incontrato i magistrati perugini. Dal canto suo, la donna avrebbe negato ogni suo coinvolgimento nella faccenda, spiegando che si trattava di opere lecite, ma, al contempo, non è riuscita a spiegare ai magistrati il perchè della presenza di ben 30 conti corrente aperti, nè il perchè avesse disponibile quella somma di denaro.
Sui conti della cosiddetta “cricca degli appalti“, i magistrati attendono risposte dalle rogatorie richieste all’estero. Hanno ottenuto il via libera a svolgere le indagini nella Repubblica di San Marino, soprattutto per quanto riguarda il commercialista Stefano Gazzani e l’ex commissario dei mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi. Ancora non è arrivata, invece, l’autorizzazione a procedere in Lussemburgo, per indagare meglio su Diego Anemone e Angelo Balducci.
Tra martedì e mercoledì, invece, è previsto un nuovo colloquio con Guido Bertolaso: il capo della Protezione Civile è chiamato a rispondere dell’appartamento in via Giulia avuto per un breve periodo nel 2003, e che secondo Zampolini fu pagato per Bertolaso da Anemone, e sui rapporti tra la moglie e l’imprenditore. Gli inquirenti stanno anche concentrando i loro lavori di indagine sull’ex ministro Pietro Lunardi: nonostante Lunardi smentisca ogni suo coinvolgimento nelle operazioni illecite su cui si indaga, i Pm pensano che ci sia stato un flusso di denaro o di altre utilità e di appalti sospetti e non escludono di convocare Lunardi per indagare meglio sui fatti.