In merito alle dichiarazioni del Segretario Valentini che nell’impostare
la riforma tributaria si è ispirato a: ”Equità, efficienza, chiarezza
e linearità”, vogliamo sottolineare che alla pagina 102/113, 2
capoverso, della bozza di “Proposta di Riforma Fiscale” lo stesso o
chi per lui afferma che: “Il completamento naturale del comparto di
revisione dei controlli e dell’accertamento passa necessariamente
attraverso una riforma del sistema sanzionatorio degli illeciti tributari
sia sotto il profilo amministrativo che penale”.
Perché è qui che si gioca la credibilità di questa riforma e della
politica ed in particolar modo della politica del Governo che altrimenti
rischierà dai cittadini sammarinesi lo stesso trattamento ricevuto
dall’Onorevole Tremonti al Bar di Montecitorio ovvero di sentirsi dire
“andate a prendere in giro qualchedun’altro!”.
Con la attuale legge in vigore in effetti è più probabile che nevichi
d’agosto che un soggetto venga condannato penalmente per evasione
fiscale ai sensi dell’art. 389 del Codice Penale.
A questo proposito vorremmo fare alcune riflessioni sul perché.
In questo Paese ormai anche i cittadini sanno chi sono i soggetti a
rischio di accertamento e quali non lo sono e quindi prima di tutto si
deve cadere nella difficile disgrazia dell’accertamento, poi bisogna
attendere che lo stesso diventi definitivo ed inoltre al trasgressore
viene data la possibilità di pagare la somma evasa ,oltre alla sanzione,
nel termine di 90 gg..
Solo alla scadenza dei suddetti 90 gg. se non si è provveduto al
pagamento di quanto accertato l’evasione penale diventa punibile.
Inoltre, l’esercizio dell’azione penale da parte della magistratura e
l’attività istruttoria possono avere corso solo dopo 90 gg da quando
l’accertamento diviene definitivo ed anche l’obbligo di denuncia da
parte dei pubblici ufficiali che dovessero riscontrare condotte di
evasione fiscale, rimane ugualmente sospeso fino a tale momento.
Riteniamo opportuno quindi che la politica si soffermi su questo punto
basilare della riforma, più che sulle aliquote, deduzioni o detrazioni,
etc.. e si impegni ad eliminare stravaganti escamotage come quello
previsto dall’art. 389 c. 4 e c. 5 del C.P. rendendo concreto il reato
di evasione fiscale già previsto nel nostro ordinamento ma di fatto
subordinato a condizioni ad oggi non più accettabili per un sistema che
opera in trasparenza e ricerca di equità.
Riteniamo quindi che il Governo debba seguire molto attentamente le linee
guida inserite nella bozza della Riforma onde evitare che l’idea che
circola tra i giovani di realizzare un Referendum su questa problematica
diventi realtà.
SAN MARINO DEI VALORI
San Marino, 1 Giugno 2011 Movimento di Cittadini
