LA STORIA DELLA FILODRAMMATICA DI SAN MARINO PER IMMAGINI (a cura di Augusto Casali)

La rappresentazione della prima commedia completamente in dialetto sammarinese, “Stal Mami” di Liliano Faenza, fu un successo straordinario e la commedia dovette essere replicata per ben sei volte par soddisfare le  numerose richieste.

Circa 2.800 spettatori videro “Stal Mami”, che poi, ad ottobre, fu addirittura rappresentata anche negli Stati Uniti d’America a Detroit. Dal 1976, senza soluzione di continuità, la sera del 5 febbraio, Festa di Sant’Agata, è stata proposta al pubblico una commedia in vernacolo sammarinese.

Foto 1 (1976 – Detroit (USA) – “Stal Mami” di Liliano Faenza – Da sinistra: Eugenia Sammarini, Augusto Casali, Massimo Bardelli,Giuseppe Gianni, Amedeo Venerucci, Lya Balsimelli, Elda Bardelli, Claudio Bonfè.

 

La pratica del teatro dialettale ha offerto la possibilità di incontrare nuovi collaboratori ed amici. In particolare ricordiamo Ermanno Cola, nato nel 1924 e scomparso nel 1993. Persona amabilissima, modesta quanto sagace e ironica. Il teatro ha significato molto nella sua vita. E’ stato autore prolifico e fantasioso e le sue commedie sono state rappresentate dalle più rinomate compagnie dialettali italiane.

Personaggio assai conosciuto, anche perché a Faenza fu Cola ad avere l’idea di recuperare il  famoso “Palio del Niballo” e inizialmente fu proprio Ermanno Cola assieme a Giuseppe Sangiorgi a curarne l’organizzazione.

Foto 2 (Ermanno Cola)

 

Il secondo autore che vogliamo citare è il riminese Guido Lucchini, anima e cuore del Gruppo “E Teatre Rimnes”, una delle più capaci Compagnie dialettali romagnole, per la quale, dal 1973 ha scritto tutte le commedie rappresentate. Anche Guido, nel 2019 ci ha lasciato. Tra le altre sue commedia aveva scritto “La vita l’è tott una cumedia”. Nel 2012 la Città di Rimini gli rese omaggio conferendogli il Sigismondo d’oro. La prima commedia di Lucchini rappresentata dal P.T.A.M. è stata “La Butega ad Pitroun”. Guido ha scritto anche molte apprezzate poesie, tanto è vero che venne definito “Poeta della Barafonda”.

Foto 3 (Guido Lucchini nella sua Rimini)

 

Il terzo autore che ha lasciato un segno nella vita del Piccolo Teatro Arnaldo  Martelli è un altro riminese, Amos Piccini. Autore poliedrico e non solo di commedie dialettali. Amos ha scritto diverse commedie in lingua e diverse raccolte di poesie, anche queste sia in lingua che in dialetto riminese. E’ stata l’anima della Compagnia “Sipario Aperto..” che per molti anni ha operato soprattutto nei teatri romsgnoli.

La prima commedia di Piccini rappresentata dal P.T.A.M. è stata “Gvan, Pevlè e Francesca: Tota la verità”; commedia rappresentata con costumi d’epoca affittati presso la Sartoria Alberani del Teatro Comunale di Bologna. Nel 20120 ha scritto “E nost dialet”, un vocabolario dall’italiano al dialetto riminese, opera notevole e importantissima dal punto di vista culturale e preziosa per i cultori del vernacolo.

Foto 4 (Amos Piccini)

Agli inizi degli anni “80 un gruppo di filodrammatici riminesi salirono a San Marino per parlare con la signora Elda Bardelli, responsabile del Piccolo Teatro Arnaldo Martelli. Di quel gruppo facevano parte Guido Lucchini e Umberto Bartolani, figura, quest’ultima, assai nota e tra l’altro interprete del ruolo del Podestà nel film di Federico Fellini “Amarcord.”

Foto 5 (A sinistra, Umberto Bartolani, nelle vesti del Podestà nel film “Amarcord”

Foto 6 (1972: “In città è un’altra cosa” di Emilio Càglieri – Rosella Bardelli e Bruno Masi)

Foto 7 (Leo Morganti)