La storia di San Marino con Emilio Della Balda: ”Lancisi non parla dell’antica democrazia dell’arengo, ma di consuetudini aristocratiche”

Lancisi non parla dell’antica democrazia dell’arengo, ma di consuetudini aristocratiche. La Repubblica “è mista di Democrazia ed Aristocrazia, e si governa nella seguente maniera. Il principe di questo paese è il Consiglio Generale, che vien composto per due terzi di nobiltà e dal rimanente di artisti e contadini più comodi…Da questo Consiglio due volte l’anno si eleggono sei consiglieri con la pluralità de’ voti, e da questi se ne traggono due a sorte…La sorte che toglie a ogn’uno de’ sei la pena travagliosissima del broglio. Or questi due capitani possiedono tutto il governo della repubblica, sia civile, sia criminale o politico, regolandosi però le risoluzioni improvvise col parere d’una congregazione particolare, costituita tutta di nobili, che vale a dire aver sempre i nobili nelle loro mani il pubblico maneggio”.
Il Lancisi sostiene che a San Marino ” si vive senza quel nome spaventoso della sbirraglia” per cui apprezza il rimedio dell’omicidio che consiste nel cassare “dal Consiglio, e dal numero dei cittadini” il colpevole di misfatti.
La stessa pena era prevista per quel consigliere che osasse parlare a suo favore nelle riunioni pubbliche!
Emilio Della Balda