Una società forte ha bisogno di lavoratori forti nel loro impegno lavorativo ,ma anche forti nella certezza di lavorare in luoghi ,prima di tutti sicuri.
Dopo la fiaccolata dedicata a Evaristo,molti compagni operai mi hanno contattato e espresso le loro emozioni e motivazioni riguardo l’accaduto.
Tutti noi siamo consapevoli che qualcosa fa cambiato ora…..,chi se non noi può cambiare qualcosa.
Orgoglio Operario può essere un canale o contenitore per fare sentire la nostra voce alle autorità e al mondo imprenditoriale e sindacale,tramite giornali (La Tribuna)o R.T.V .
Ognuno di noi rimarrà della sua idea politica(apolitico) o fede sindacale,Orgoglio Operaio è solo una cassa di risonanza per innalzare le difficoltà e problematiche del mondo del lavoro, sui problemi dei lavoratori e le loro famiglie, e la sicurezza sui luoghi di lavoro,dalla voce di operai qualunque,anche non legati a sindacato e partiti.
Organizzeremo serate tema sul lavoro in locali ,teatri,con personaggi della politica,imprenditori e dirigenti sindacali e lavoratori,compagni operai storici che hanno combattuto e convissuto le difficoltà degli anni 70 ad oggi,ma solo con la lotta collettiva degli operai sono riusciti a beneficiarci dei diritti che noi oggi godiamo.
Quella delle morti sul lavoro,per noi molto sentita, è una questione nazionale di grande drammaticità e peso umano e sociale, per il modo in cui tanti operai hanno perso la vita, siamo di fronte a qualcosa che va oltre: a qualcosa di atroce. Sento fortissima la pena di dover tornare a esprimere sentimenti di lutto alla Famiglia di Evaristo e indignazione. Ma sento il dovere di ritornare su considerazioni e appelli che rimangono, purtroppo, di dolorante attualità. Occorre che ciascuno si assuma le sue responsabilità. A cominciare dalle imprese, ognuna delle quali, quando si verifichi un incidente sul lavoro mortale o comunque grave, deve dar conto dei propri comportamenti dinanzi alla magistratura e a tutti i poteri interessati. Tutte le imprese devono essere pronte a raccogliere, prima che sia troppo tardi, gli allarmi e le segnalazioni che vengono dai sindacati e dagli stessi lavoratori. Debbono far meglio la loro parte le stesse rappresentanze dei lavoratori. E oltre che dalle forze politiche, sociali e culturali, anche dai mezzi di informazione deve venire l’impulso necessario all’affermazione di una rinnovata cultura del lavoro, del suo ruolo, della sua dignità, della sua tutela.
C’ERA UNA VOLTA LA LEGGE 3198. . . . . . . . .
Una società forte ha bisogno di lavoratori forti nel loro impegno lavorativo ,ma anche forti nella certezza di lavorare in luoghi ,prima di tutti sicuri.
Ormai ,in materia di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro si è scritto e detto tutto.
Troppo spesso però da parte dei titolari di aziende e tecnici del settore ,si è ricercato il raggiungimento degli obbiettivi meccanici della norma,mirando a mettersi al riparo dalle sanzioni,senza però riuscire sempre a raggiungere lo spirito della normativa.
Giunti al giorno d’oggi però,dopo dieci anni di vita della legge 31/98,ciò non è più sufficiente.
Noi come lavoratori,possiamo e dobbiamo fare un passo avanti per cercare di avvicinarci allo spirito della norma.
In base a questo,noi lavoratori ,dobbiamo sensibilizzare gli imprenditori e la politica a fare un ulteriore passo in avanti inducendo il mondo imprenditoriale e le segreterie competenti al raggiungimento dell’obbiettivo principale ,che deve essere l’eliminazione degli infortuni e delle malattie derivanti da lavoro.
Solamente con il contributo di tutte le parti si può aumentare il livello di sicurezza,per arrivare a far questo bisogna innanzitutto sensibilizzare tutte le parti coinvolte”parlare di sicurezza porta sicurezza”,questo vale per tutti noi,per i nostri colleghi e per la dirigenza aziendale,parlando di sicurezza si aumenta il livello di sensibilità,se si aumenta il livello di sensibilità si aumenta il livello di attenzione aumentano le precauzioni,quindi il rispetto delle corrette procedure. Aumenta dunque il livello di sicurezza.
Il nostro messaggio finale è quello di investire maggiormente in formazione affinché la normativa non venga subita ma dominata e sfruttata nelle sue potenzialità ,a tutto favore del singolo,della società ,e dell’azienda.
Queste mie riflessioni al fine di migliorare non solo le condizioni dei lavoratori dipendenti ma anche che faccia da volano ad un sistema da troppo tempo immobile e sfiduciato che si ricorda di parlare soltanto dopo eventi luttuosi e questo è intollerabile in una società civile.
L’ultima mia riflessione la voglio dedicare al ruolo della magistratura per far si che chi non opera in sicurezza venga severamente punito ,perché se le sanzioni comminate dal servizio d’igiene ambientale non vengano rese esecutive,peggio,i procedimenti penali vengano in grand’parte archiviati o cadono in prescrizione ,il messaggio che viene percepito è quello di una sostanziale impunita per questi reati,a tal proposito auspico che siano riviste le
procedure per la celebrazione dei procedimenti penali.
Da oggi la voce di Orgoglio Operaio non sarà solo nella persona di Michele Guidi ,ma anche nel compagno Alessandro Semprini,nella speranza che il movimento cresca e si consolidi in un blob o sito al più presto,intanto chi volesse avvicinarsi o dare opinioni con idee o altro questa è la mia mail micheleguidi@prima.sm.