L’ASES, in risposta ai comunicati della fulc-csu apparsi lunedi 11 aprile sulla stampa locale, tiene a precisare che è sbagliato generalizzare su questo argomento, esistono alcuni casi che nonostante le imprese abbiano lavoratori in cassa integrazione, siano obbligate a reperire maestranze forensi perché mancanti nel nostro territorio, ad ogni modo, l’ufficio preposto dovrebbe di suo verificare che non ci siano distorsioni o pratiche scorrette in riguardo, inoltre non è assolutamente vero che le tante imprese oneste associate all’ASES abbiano il tempo di pensare a come aggirare le leggi per non rispettare le regole.
La CSU non ha ancora compreso che fare polemica e rivoluzioni di piazza non serve a nulla, noi abbiamo più volte pregato per una coesione di parti, ma prima siamo stati attaccati dalla CDLS, poi dalla FULC-CSU, possibile che l’unico sindacato ad avere idee progressiste sia l’ultimo arrivato? Questa è la dimostrazione che il Paese ha bisogno di un grande rinnovamento, e non solo politico.
Smettiamola di polemizzare e muoviamoci tutti nella stessa direzione, lasciamo da parte le bandiere e le associazioni di appartenenza, occorre un Governo di unità nazionale, dove le migliori persone di ogni colore possano dare il massimo per il nostro Paese.
A.S.E.S.