“L’assedio continua – Ridotti come Fort alamo” … di Paolo Forcellini

paolo forcelliniSan Marino come Fort Alamo.

Ancora non si placa l’assalto, anche mediatico, da parte di una parte dell’italia verso il nostro Paese, ridotto ormai agli estremi, nonostante le parole incoraggianti venute da qualche politico fiducioso. Inutili per ora i tanti sforzi e rinunce fatte da San Marino per adeguarsi ai parametri internazionali e alle richieste italiane, restiamo sotto assedio senza che nessun David Crockett dal terrazzo del Palazzo faccia sentire la propria voce denunciando quest’atteggiamento che sta seguitando ad infangare la immagine della Repubblica.

Non passa giorno che nostre aziende ancora non siano prese di mira dalla Finanza, anche quelle che operano nella legalità, e noi di conseguenza tacciati come istigatori all’evasione, scordandosi che sono i loro concittadini a salire sul Titano per evadere e gabbare il loro Ufficio delle Entrate

E sì che con i politici di Roma sembra che l’atmosfera si sia rischiarata e si stiano instaurando nuovi e più saldi rapporti di amicizia e collaborazione.

Ma l’assedio non proviene da lontano, ma molto da più vicino che non si credi.

È ormai nota ed arcinota la querelle delle multe, faraoniche che farebbero morire d’infarto un loro pensionato, che stanno ricevendo i sammarinesi da Regioni confinanti e piccoli Comuni limitrofi che forse sperano di sanare i loro bilanci con tali entrate, con i soldi di noi sammarinesi.

Multe che se non vengono conciliate immediatamente, per noi di San Marino, come si sente dire dai “pizzardoni“ di turno, vi è l’immediato sequestro dell’autovettura. Questo solo per noi sammarinesi? Una situazione che dovrebbe mortificare chi è stato delegato a rappresentarci e che dovrebbe indurlo ad intraprendere iniziative, anche eclatanti con autorità della controparte di una certa importanza, con il coinvolgimento dell’ambasciata, e non con personaggi dei “comunelli” che ci circondano.

Se non faremo ciò , dalle mura del nostro Fort Alamo sentiremo le note del “deguello”, con il suo macabro significato di morte.

Paolo Forcellini