
Il panorama politico sammarinese si presenta come un autentico caos totale! Ormai da alcuni mesi a questa parte taluni esponenti di Civico 10 e SSD, con dichiarazioni, atteggiamenti ed iniziative politiche, minacciano a giorni alterni l’intenzione di staccare la spina al Governo, che però fino ad oggi è rimasto in sella.
I maggiori partiti di opposizione, D.C. e RETE, neanche troppo velatamente, cercano di spingere le cose fino al punto di rottura e per questo, nella speranza, poi rivelatasi vana, di far saltare il Governo, hanno adottato politiche consociative sul sistema bancario e sulla modifica alla Legge Elettorale.
La situazione è però alquanto confusa poiché a voler staccare la spina pare non siano i partititi di Civico 10 e SSD al completo ma solo alcuni loro Consiglieri. Il fatto espone queste stesse forze politiche a possibili spaccature e quindi alla constatazione che una alternativa vera non sia ancora pronta a livello numerico.
E’ vero che si vocifera che DC e RETE abbiano già un accordo per governare insieme dopo il primo turno che presumibilmente non darà la maggioranza a nessuno dei contendenti in campo, ma non so se l’emergenza potrà giustificare fino in fondo un matrimonio così bizzarro presso i rispettivi elettorati, soprattutto presso l’elettorato di RETE.
Comunque sia questo continuo lavorio ai fianchi del Governo da parte di chi dovrebbe sostenerlo, ha fortemente minato anche le residue sacche di credibilità rimaste dopo circa tre anni di azione di Governo.
D’altronde, questo continuo richiamo alla condivisione proveniente da settori della maggioranza e le dichiarazioni di esponenti della medesima, con le quali è stata dichiarata l’impotenza di fronte a scelte cruciali e straordinarie, per le quali “c’è bisogno di tutti”, sono assai esplicite e suonano come una resa totale.
Dopo anni in cui sono state alimentate divisioni, innalzate barriere generazionali, fatto di tutta l’erba un fascio senza nessuna analisi storica contestualizzata; dopo aver messo in mostra solo boria, autoreferenzialità, arroganza e notevole incapacità, di fronte alla situazione davvero drammatica in cui si trova oggi il nostro Paese, ecco che si tirano in ballo il benessere della Repubblica, l’esigenza improvvisa di una pacificazione nel Paese, la necessità di lavorare tutti insieme per uscire dall’emergenza.
Quella allestita, sfociata nella proposta della creazione di un tavolo istituzionale, è una pantomima che tende a confondere le idee agli elettori, quando invece tutto è di una chiarezza disarmante: La Coalizione Adesso.sm, per ammissione dei suoi massimi rappresentanti, ha fallito, perché il Paese si trova in uno stato di emergenza economica, politica e sociale; conseguenza di tale fallimento non possono che essere le dimissioni immediate dal Governo della Repubblica.
Azzerata la situazione i casi sono due: o Elezioni subito, oppure, se riconosciuto unanimemente lo stato di emergenza e la necessità di adottare alcune scelte cruciali, dare vita ad un Governo provvisorio della Reggenza, affidato a personaggi la cui autorevolezza sia indiscutibile, con l’obiettivo di mettere in sicurezza il Paese, sostenuto da tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio Grande e Generale. Esaurito il compito del governo provvisorio, tornare immediatamente alle elezioni perché siano gli elettori a decidere da chi essere governati.
La pacificazione nazionale infatti può avvenire solo nella chiarezza delle posizioni e delle analisi, evitando il caos che sembra addensarsi all’orizzonte qualora le soluzioni siano pastrocchiate e caratterizzate da tattiche mimetiche e opportunistiche che non serviranno davvero alla soluzione dei gravi problemi che attanagliano il nostro Paese.
Augusto Casali