L’ASTROLABIO – “I Numeri del Turismo a San Marino” … di Augusto Casali

L’ex Segretario di Stato Augusto Casali

Finalmente, e per fortuna un pò in sordina rispetto ad altri anni, sono usciti i numeri certificati dall’ultimo Bollettino dell’Ufficio Statistica. Da quel che si legge la stagione turistica 2021, per quel che riguarda l’afflusso, ha fatto registrare un +339.000 visitatori rispetto all’anno precedente. 

Possiamo essere contenti? Diciamo che sono numeri incoraggianti, che lasciano ben presagire per il futuro e danno un briciolo di speranza ai lavoratori del settore, vittime sacrificali degli effetti negativi prodotti dalla Pandemia sul piano economico. Se le cose tenderanno a normalizzarsi si può sperare in una graduale ripresa, certamente.

Però, soddisfatti no. Anzi! Infatti se leggiamo bene i numeri registriamo 339.000 presenze in più, ma rispetto a cosa? All’anno 2020, l’anno nero,  cioè l’anno in cui la Repubblica di San Marino è stata assoggettata a lunghi mesi di lockdown e alla chiusura di tutte le attività anche nel periodo delle feste natalizie ed anche oltre, analogamente a ciò che stava succedendo in Italia; per cui a San Marino sono saliti ben pochi visitatori nel corso dell’intero 2020, poco più di 1.000.000 di persone.

Il dato emerso ci dice invece che rispetto al 2019, periodo pre-pandemico, mancano all’appello circa 600.000 turisti. La qual cosa chiaramente non può essere definita positiva. E qualche interrogativo credo debba sorgere anche sul tipo di politica turistica adottata recentemente che, visti i dati 2020, non può certo definirsi di successo, anche se nel corso della stagione gli autoincensamenti da parte degli organizzatori dei così detti eventi si siano sprecati.

A sentir loro e i “tromboni” mediatici a supporto,  San Marino sarebbe stata presa d’assalto da frotte di turisti accorsi ad assistere alle iniziative messe in campo. Purtroppo però i dati sono impietosi e ci dicono che non è proprio così. 

D’altronde l’offerta turistica messa in campo, tranne qualche rarissima eccezione, è apparsa assai debole, improvvisata, “caciarona”, una specie di viva il parroco! Concepita più con filosofia clientelare che altro, alla faccia dei residenti del centro storico i quali hanno dovuto sopportare durante tutta l’estate, rumori, schiamazzi e intemperanze di ogni genere.  Con tali presupposti, anche se piuttosto onerosi per il Bilancio dello Stato, quindi di noi tutti, i risultati non potevano che essere scarsi sul piano squisitamente turistico. Infatti di tutto ciò ne hanno beneficiato soprattutto i sammarinesi, ma con le risorse finanziarie destinate alla crescita del turismo.

 Ma il problema è ben più complesso, infatti se a quei 600.000 turisti mancanti rispetto all’anno 2019, aggiungiamo 1.500.000 visitatori persi dalla fine degli anni “90, risulta che il turismo di San Marino ha lasciato sul campo la bellezza di un terzo (2.100.000) di quelli che erano un tempo i suoi visitatori!

 E’ una cifra spaventosa che meriterebbe uno sforzo di analisi serio, realistico e di immaginazione del futuro, che non potrà di certo più sottovalutare la qualità degli eventi, la valorizzazione della statualità della Repubblica di San Marino, la riscoperta delle nostre più autentiche tradizioni e la promozione del nostro Stato sul piano paesaggistico, se davvero c’è la volontà di salvare un settore che è sempre stato importantissimo per il nostro Paese sia sul piano economico sia su quello occupazionale.

Ma c’è davvero questa volontà politica nella classe dirigente del nostro Paese? Io sinceramente, guardando gli accadimenti di questi ultimi anni,  spesso ne dubito!

Augusto Casali