Ormai si è capito! Non è più tempo di uomini politici autorevoli e conseguentemente neppure di progetti politici con la “P” maiuscola che mettano al centro gli interessi dello Stato, quindi di tutti i suoi cittadini.
Oggi è tempo di strategie modeste e di tattiche raffazzonate quando va bene. Se ne sentono ormai di tutti i colori ogni giorno e la difesa di ideali alti ha lasciato il posto alla salvaguardia di interessi personali davvero insignificanti per la storia e il benessere della nostra Repubblica.
Così siamo costretti ad assistere ad imbarazzanti atteggiamenti del politicante di turno che con disinvoltura snocciola tesi che dal punto di vista politico hanno la consistenza della nebbia.
Ciò è dovuto anche al fatto che il Governo, dopo aver balbettato per oltre due anni e prodotto non pochi danni, ora ha perso anche di compattezza. Infatti in alcuni movimenti politici di maggioranza vi sono palesi fronde che, evidentemente folgorate sulla via di Damasco, minacciano, neanche tanto velatamente, di staccare la spina.
E qui si compie quasi un miracolo, esponenti di maggioranza e di opposizione si ritrovano quasi dalla stessa parte, uniti, non in un progetto comune per il Paese, ma per l’identica, irrefrenabile voglia di poltrone, in una mescolanza che annulla differenze e pone incredibilmente sullo stesso piano sia chi ha responsabilità ben precise in questo frangente storico sia chi non ne ha.
Così la parola d’ordine del momento è per tutti: Condivisione! Condivisione sulle soluzioni adottate in ambito bancario; condivisione per l’approvazione di una Legge Elettorale contradditoria, che da una parte ha acquisito l’esito di un Referendum ma dall’altra, con 48 voti, ha disconosciuto l’esito di un altro Referendum che per volontà popolare aveva istituito la preferenza unica e annullato le differenze tra cittadini residenti e non.
Ora, in maggioranza, c’è chi ha affermato che anche la Legge di Bilancio dovrà essere “condivisa”, altrimenti elezioni, oppure un bel governone di “Unità Nazionale”, all’insegna del “volemose bene”. Io non so se i partiti di opposizione sono così autolesionisti, nel nome della caduta del Governo, che poi non è caduto affatto, da “condividere” anche il Bilancio, ma sarebbe davvero grossa!
Il Governo ormai è giunto al capolinea, non ha più forza, non ha più senso, e cadrà da solo in breve tempo, soprattutto se l’opposizione tornerà a fare l’opposizione. Non c’è bisogno del cavallo di Troia, né di salvacondotti a personaggi di cui il Paese, che li ha visti all’opera, non ne ha alcun bisogno.
Ora è il momento della chiarezza e ognuno deve assumersi le responsabilità che gli sono proprie. Ci sono in ballo troppe vicende importanti da chiarire fino in fondo.
L’occasione è propizia, non lasciatevela scappare se volete fare davvero un servizio al Paese. Dopo, solo dopo, si potrà parlare di un progetto condiviso per tentare di rimettere in piedi la nostra Repubblica e recuperare prestigio e rispetto, altrimenti si tratterà della solita operazione gattopardesca assolutamente inutile che non servirà a nulla, se non ai deretani di coloro i quali siederanno negli scranni del prossimo governo: una prospettiva davvero scoraggiante per il Popolo Sammarinese!