L’ASTROLABIO – “L’anello debole del Governo” … di Augusto Casali

L’ex Segretario di Stato Augusto Casali

Possiamo dire quello che vogliamo dell’operato del Governo: che ha fatto bene, che ha fatto alcune cose importanti, che ha fatto poco o niente. Si tratta di punti di vista sempre opinabili, anche a seconda della collocazione nel quadro politico sammarinese. Una cosa è però è inopinabile: il giudizio generale sulla situazione della Sanità a San Marino, il vero punto debole del Governo.

Da qualunque parte la si guardi purtroppo la Sanità del nostro Paese fa acqua. Il malumore, il mugugno e le lamentele della popolazione sono all’ordine del giorno. La impossibilità di avvicinare un medico, le lunghe code negli ambulatori, le attese nelle farmacie, il disagio di coloro i quali sfortunatamente si trovano in situazione di necessità, sono all’ordine del giorno.

Eppure succede che è sufficiente l’articolo critico di un cittadino, che si firma, uscito dopo la morte di una concittadina, per fare perdere la testa ai vertici politici della Sanità: Apriti cielo e subito, supportati dalla nuova Armata Brancaleone, viene chiesto di rispondere duramente a chi ha avuto l’ardire di esternare una propria opinione che mette il potere di fronte alle sue responsabilità e non solo come Segreteria di Stato. Come lo vogliamo chiamare questo metodo? Intimidatorio? Prepotente? Prevaricatore delle libertà più elementari in un Paese democratico o peggio?

Fortunatamente, anche di fronte all’apertura di un fascicolo penale sul decesso della nostra concittadina, nell’ambito delle persone e delle forze politiche che guidano la maggioranza i più hanno usato il buonsenso e alla fine il Segretario di Stato alla Sanità, responsabile politico del settore di competenza ed i suoi fidi scudieri sono rimasti con un palmo di naso, perché nessuna presa di posizione ufficiale è stata assunta dal Governo.

D’altronde i giochi e gli equilibri politici non possono giungere fino all’autolesionismo; non è possibile sacrificare il nostro sistema sanitario, che un tempo veniva preso ad esempio, per salvaguardare il responsabile politico che, al di là delle chiacchiere, ha ormai dimostrato di non essere all’altezza del compito affidatogli; se così fosse, che cosa gli racconteranno i partiti che sostengono la maggioranza agli elettori alle prossime, abbastanza imminenti elezioni politiche generali?

E’ passato un anno dall’arrivo del nuovo Direttore Generale, che sostituiva il precedente che ci ha salutato per assumere un nuovo incarico in Italia. Sembrava che dovesse succedere chissà che cosa e invece non è successo niente, se non l’arrivo di una pletora di consulenti al seguito del Direttore, che ci costano un sacco di soldi, ovviamente, ma che a tutt’oggi non hanno risolto neanche uno dei problemi con i quali i cittadini si trovano a fare i conti. Si continua a parlare di nuovo ospedale e non si riesce a fare funzionare neppure quello che abbiamo. Si verificano code ovunque, incontrare un medico, come ho già detto,  è quasi un colpo di fortuna, la burocrazia si è fortemente insinuata anche nella sanità, a differenza di quel che succedeva qualche lustro addietro e da allora non mi risulta che la popolazione sia aumentata a dismisura; e quindi, perché sono sorti tutti questi problemi che sembrano non trovare soluzione?

Probabilmente vi saranno responsabilità diffuse, che andranno individuate, ma di sicuro esiste una responsabilità politica certa, di cui un po’ tutti dovrebbero cominciare a rendersi conto.

Va bene la medicina nucleare, la robotica e i problemi sismici, ma dei piccoli grandi disagi che vivono i pazienti, soprattutto i più anziani, chi se ne occupa? Di certo i sammarinesi si aspettano da tempo risposte che non arrivano.

E allora, anziché perdere il tempo per usare i muscoli contro chi esprime un punto di vista, una opinione, un giudizio, peraltro firmandosi, sarebbe meglio intavolare un ragionamento profondo sul tipo di organizzazione che viene attualmente utilizzata. Anche perché trovare soluzioni per una popolazione di 34/35 mila abitanti non dovrebbe essere così impossibile. Forse basterebbe eliminare qualche consulente e umilmente chiedere, ai vecchi medici che hanno fatto in passato le fortune del nostro sistema sanitario, consiglio, aiuto e collaborazione.

Augusto Casali

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