
Quando l’attuale maggioranza diede vita al nuovo Governo esaltò la diminuzione dei Membri del Congresso di Stato a soli sette componenti.
Era il segno della discontinuità rispetto al passato, di rinnovamento rispetto alla deleteria “vecchia politica”. Così i magnifici sette furono caricati di deleghe, le Segreterie erano diminuite ma i componenti degli staff delle medesime si erano moltiplicati. Quindi dove stava la novità e il risparmio di risorse pubbliche? Da nessuna parte. Si trattava del primo bluff del nuovo Governo.
Con la ventata di aria nuova approdarono al Governo alcuni neofiti, spaesati, senza esperienza, in alcuni casi senza grandi capacità, i quali si sono contornati di amici, parenti e clienti ancor meno preparati degli stessi capi.
Tutti si sono detti: si faranno, cresceranno, capiranno. Ma con il passar del tempo si è compreso che non solo i prodotti del rinnovamento erano modesti e forse poco adatti alle esigenze del momento storico, ma erano anche un po’ presuntuosi, arroganti e poco inclini all’ascolto.
Così le vicende di questi due anni si sono snodate in modo fortemente insufficiente. I sammarinesi stanno peggio di prima; l’economia è stagnante; il sistema bancario ha subito colpi micidiali; la giustizia ha perso parte della sua credibilità; il turismo è diventato l’ombra di un tempo, la burocrazia è aumentata al punto tale da condizionare anche sé stessa soffocando i cittadini. Peggio di così era davvero difficile fare!
Questo stato di cose, nonostante le forze di maggioranza facciano apparentemente quadrato, ha evidentemente prodotto diversi mal di pancia all’interno della maggioranza stessa. Soprattutto in certe forze politiche che per mantenere l’agognata poltrona hanno dovuto snaturarsi lungo il percorso, rinunciando ad alcuni cavalli di battaglia molto strombazzati durante l’ultima campagna elettorale.
Infatti i rumors si fanno sempre più insistenti e si parla ormai senza veli del possibile allargamento del Congresso di Stato che dagli attuali sette membri tornerebbe a dieci, come ai bei tempi della “vecchia politica”.
Le Segreterie verrebbero scomposte e alcune deleghe verrebbero sottratte agli attuali Segretari di Stato, facendogli fare di fronte agli elettori una figura davvero barbina. Questo, ovviamente, vorrebbe anche dire rimangiarsi una impostazione che nelle intenzioni della maggioranza avrebbe dovuto qualificare il nuovo Governo. Che figura!
Ma le spinte dei malpancisti sono forti, c’è in particolare qualcuno che nel proprio movimento si sta agitando in modo molto critico in generale e sullo stato del turismo in particolare. Le cose non stanno andando bene, il Paese e i cittadini sono scontenti e loro, i governativi, ben lo sanno, così è sempre più difficile tacitare la fronda interna.
Ed allora, esattamente come accadeva ai tempi della “vecchia politica”, per mettere a tacere il tutto meglio fare entrare al Governo quelli che tirano di traverso. Il problema però è che se fai largo ad uno, per ragioni di equilibri interni, devi fare largo a tre: uno per ogni forza politica che sostiene il Governo, così nessuno se ne ha a male e tutto filerà a gonfie vele.
Così, mentre il Paese affonda, si chiedono sacrifici ai cittadini, il potere di acquisto dei sammarinesi si riduce di anno in anno, i rapporti con l’Italia sono così labili che non si riesce neppure a sistemare la vicenda delle targhe che, mi risulta, sarebbe di fatto già sistemata se i responsabili della cosa pubblica sapessero dell’esistenza di atti bilaterali già sottoscritti in passato, le forze che sostengono l’Esecutivo che cosa fanno? Pensano ad allargare il numero dei membri di un Governo praticamente morente. Avete capito che cosa ci ha portato il rinnovamento?
Riflettete gente, riflettete!
Augusto Casali