
Nel corso del dibattito, incentratosi soprattutto sulla vendita o svendita dei crediti non performanti, a seconda dei punti di vista, sviluppatosi nell’ultima sessione del Consiglio Grande e Generale è riecheggiata con forza una domanda: “Si stava meglio prima?”.
Dalla maggioranza subito si è risposto: “L’opposizione vuole dare solo una spallata al Governo, tutto il resto non gli interessa:”
E durante il confronto, ma sarebbe meglio dire lo scontro, da una parte si è ribadita piena fiducia all’attuale Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio, è stato detto che le posizioni della minoranza non sono costruttive; che i segni di ripresa sono evidenti infatti ci sono, rispetto al febbraio 2017, nel 2018, ben 24 occupati in più; che tutto quello che succede oggi è colpa di quelli che c’erano ieri! Dall’altra si chiede se le decisioni assunte dal Governo non siano farina di qualcuno senza principi morali ed etici; che non si sappia con certezza se le dichiarazioni della maggioranza siano frutto di ingenuità oppure siano “baggianate” enormi; che la maggioranza dà i numeri perché i disoccupati non solo non sono diminuiti nei primi mesi del 2018, ma addirittura sarebbero aumentati.
La risultanza di questo scontro ha portato alla domanda di cui sopra: Si stava meglio prima?
Sicuramente prima i sammarinesi avevano molti meno problemi nel presente e soprattutto guardavano con fiducia al futuro. Oggi, purtroppo, non è più così. La crisi economica internazionale e i numerosi problemi interni, unitamente all’immobilismo, che pare essere la caratteristica degli ultimi governi, hanno aggravato la situazione del presente e sta spegnendo la speranza soprattutto nelle giovani generazioni.
E non tiene più la giustificazione che sarebbe tutta colpa di “quelli che c’erano prima”, facendo di tutta l’erba un fascio, perché quelli di prima non governano più ormai da molti anni; sono i così detti nuovi della prima e della seconda ora che si stanno palesando inadeguati. Infatti, passano gli anni, cambiano i governi, il nuovo avanza, ma non si registra nulla di positivo per la vita quotidiana dei nostri concittadini che vedono aumentare le tasse di ogni tipo e diminuire costantemente il potere di acquisto di stipendi e pensioni.
Qualcuno azzarda dire addirittura che prima si stava peggio. Bene. Allora penso proprio che si possa tranquillamente sottoscrivere il vecchio adagio popolare, che così recita: “Si stava meglio quando si stava peggio!
Augusto Casali