Riceviamo e pubblichiamo

Tutti ricorderanno che Timeline era stata presentata come la manifestazione evento della stagione 2018, sulla quale i responsabili del Turismo sammarinese un po’ ingenuamente puntavano molto, dimostrando anche una discreta sprovvedutezza.
Grande sforzo pubblicitario e promozionale degli uffici competenti, attraverso tutti i canali possibili ed immaginabili; 180.000 euro di contributo pubblico (e io pago!); parcheggio gratuito per tutti coloro i quali acquistavano il biglietto d’entrata (e io pago!) e sconto del 50% per l’utilizzo della Funivia (e io pago!).
La manifestazione, durata tre giorni, è stata in effetti piuttosto pacchiana; un ammasso di comparse che vestivano costumi di varie epoche in ogni angolo del centro storico, senza un vero filo conduttore, mancante di un minimo di logica che avesse potuto orientare gli spettatori un po’ storditi, ai quali capitava di vedere, lungo le vie del Paese, romani gomito a gomito con soldati della Prima Guerra Mondiale, Garibaldini e Austriaci, armigeri medioevali e tedeschi della Seconda Guerra Mondiale. Insomma un caos se vogliamo anche difficile da pensare.
Eppure al Segretario di Stato per il Turismo tutto quel variopinto assemblaggio informe di comparse improbabili era piaciuto molto, tanto che ebbe a dire: “Il livello degli spettacoli e dei gruppi è stato altissimo. Timeline ha un concept di grande valore, coerente con le linee guida del nuovo piano strategico per il Turismo, ha tracciato tutti i presupposti perché a questa prima edizione ne seguano altre”.
Gli fece eco l’U.S.C. plaudente per il prodotto unico scaturito dalla collaborazione pubblico e privato; dove stesse la collaborazione non si è capito bene, visto che i soldi ce li aveva messi il pubblico! Ma la Segreteria di Stato al Turismo è andata ancora oltre, affermando che “Abbiamo convinto i nostri concittadini e i turisti che un evento simile merita la spesa dell’ingresso a pagamento”. E già, perché per vedere quelli che venivano definiti spettacoli, la gente doveva pagare un biglietto, e fin qui niente di strano: si chiudono gli accessi ad una piazza, come avviene per tante rievocazioni storiche italiane, e chi vuole assistere paga il biglietto ed entra. Ma da noi sono stati chiusi tutti gli accessi al centro storico e quelle famiglie giunte alla Porta del Paese ignare della manifestazione, venute a San Marino per vedere San Marino, sono state costrette a comperare il biglietto d’ingresso e come alternativa avevano solo quella di tornarsene da dove erano venute. E questo è successo, come dicevo, con commercianti plaudenti. Dopo, se le cose vanno come vanno, non ci si può stupire.
Conclusasi la tre giorni del 2018, dopo varie sollecitazioni, sono state rese note le cifre: nei tre giorni erano stati presenti 9.500 paganti, per un incasso totale, ad occhio e croce di altri 45.000/50.000 euro che si vanno ad aggiungere ai 180.000 deliberati dal Congresso di Stato a favore della Società organizzatrice.
Salta agli occhi che 9.500 presenze in tre giorni, a fronte dello sforzo economico, promozionale ed organizzativo messo in campo, non è gran cosa. Ricordo che ai tempi delle prime edizioni delle “Giornate Medioevali”, prima che venissero sputtanate, quando duravano sette giorni, giungevano nel centro storico fino a 100.000 persone. Bei tempi!
E’ di questi giorni però una ferale notizia, la manifestazione “Timeline” quest’anno di grazia 2019 non ci sarà più! La ragione ufficiale pare sia un contenzioso in atto con la Società organizzatrice, la “Cinephil”. Non si è ben capito con chi la “Cinephil” abbia un contenzioso, visto che ha incassato i soldi dei biglietti di ingresso e, presumo, i 180.000 euro di contributo statale per l’edizione 2018. Quindi, dove sta la magagna? Per ora non è dato di sapere ufficialmente, d’altronde, in un Paese dove le questioni di giustizia sono segrete, le questioni di finanza sono segrete, le trattative con l’U.E. sono segrete e tutto è segreto d’ufficio quando non è segreto istruttorio, non pretenderete mica di sapere per quale motivo vero la manifestazione di punta, di una stagione turistica rivelatasi poi spuntata, non ci sarà più nel 2019? Abbiate pazienza, un po’ di creanza!