Laura Tecce, a Onorevoli Confessioni combatto l’antipolitica

L’antipolitica si combatte mostrando il lato umano e le vite ‘fuori dal Palazzo’ di chi ci rappresenta nelle istituzioni: ne è convinta Laura Tecce che sceglie di puntare sull’empatia anche nella nuova stagione di “Onorevoli Confessioni”, in onda dal 12 novembre su Rai2 alle 22.55. “Io tiro fuori il buono dai politici, per la parte cattiva ci pensano gli italiani a giudicarla sulla base dei fatti”, dice in un’intervista all’ANSA la giornalista, convinta che “la narrazione portata avanti negli ultimi anni del politico ladro e furbo è sbagliata. Sono 20 anni che seguo i parlamentari e posso assicurare che molti hanno davvero spirito di servizio, ma anche che cambiare le cose non è facile. L’idea di una politica negativa, diffusa da La casta (il libro di Stella e Rizzo, ndr) e dal Movimento 5 Stelle per esempio, fa male al Paese. Abbiamo un Parlamento eletto e i parlamentari sono i nostri rappresentanti: se ne parliamo male, magari anche all’estero, diamo un’immagine negativa di noi stessi”. La struttura del programma – un format originale ideato e prodotto da Pesci Combattenti, la società di produzione di Cristiana Mastropietro, Riccardo Mastropietro e Giulio Testa – resta invariata: 5 puntate con le interviste a personaggi noti della politica che si svolgono nelle loro case, per curiosare nella vita quotidiana, scoprire lati inediti con uno sguardo intimo. Ma in questa edizione c’è una novità: “se prima c’erano due ospiti a puntata, adesso ne scegliamo uno solo a cui dedicare un’ora”, prosegue Tecce, “Ci saranno di certo delle sorprese, perché davanti a me ho persone normali, con dolori, debolezze, passioni”.
“Nel mio lavoro di giornalista politica sono incisiva e puntuale, ma qui voglio far sentire i miei ospiti a loro agio, cercando di umanizzarli”, spiega la conduttrice, che nella prima puntata ospiterà Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo Meloni. “Lo vedremo a Cereseto, paese del Monferrato Casalese, dove possiede una tenuta agricola, un noccioleto, ed è lui stesso a prendersene cura appena può, alzandosi alle tre mezzo del mattino per arare il terreno a bordo di uno dei suoi trattori”, racconta. “Spero di combattere l’antipolitica perché proprio non mi appartiene. Per lavoro ho scelto di raccontare i fatti e non di odiare, distruggere o avere posizioni preconcette”, dice ancora. Eppure di odio ce ne è tanto e sui social ne scorre a fiumi. “Siamo un Paese di forti contrapposizioni ideologiche, la storia ce lo insegna. I social network poi hanno dato sfogo alla frustrazione delle persone, c’è molta violenza verbale e lo vediamo anche in alcuni talk televisivi”, prosegue, sottolineando però che “oggi scontrarsi per le ideologie non ha senso”.
“Lo abbiamo visto con la campagna elettorale che seppur breve è stata piena di contrapposizioni”, aggiunge, “ma la demonizzazione dell’avversario non è mai una scelta giusta e soprattutto non paga”. Qual è secondo lei il peccato più grave della politica negli ultimi anni? “L’autoreferenzialità: parlare al proprio elettorato è normale, ma non si va mai oltre. Dopo anni di governi tecnici, ora bisogna ristabilire il primato della politica. Ci si deve criticare sui temi e non sulle cose astratte”, dice ancora, “la gente è stanca, ora vuole fatti e serietà. Siamo passati dalla pandemia alla guerra alla recessione: mai come in questo momento la sostanza deve prevalere su sciocchezze e pregiudizio”. Con Meloni premier la politica sta vivendo una fase storica e molto ci si sofferma sulla questione femminile, anche sul linguaggio più giusto da adottare. “Meloni ha un ruolo sancito dalla Costituzione: che lo ricopra la donna o un uomo è indifferente”, prosegue, “è importante sottolineare non solo che Meloni sia diventata il primo presidente donna in Italia, ma che abbia privilegiato i fatti. A sinistra la battaglia per modificare il linguaggio con gli asterischi non ha cambiato nulla in concreto. Le parole sono importanti, certo, ma i fatti vengono prima. E poi Meloni è anche una donna che non è stata cooptata da un uomo, non è figlia di, moglie di, amante di. Lei stessa ha parlato di sé come underdog, la sua è la rivalsa di chi parte svantaggiata”.


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