Il Vaticano ha recentemente risposto alle critiche scaturite in seguito alla dichiarazione ‘Fiducia supplicans’, che ha introdotto la possibilità di impartire benedizioni alle coppie non conformi agli standard tradizionali o a quelle dello stesso sesso. Una dichiarazione dettagliata del Dicastero per la Dottrina della Fede, firmata dal cardinale prefetto Victor Manuel Fernández e dal segretario monsignor Armando Matteo, mirava a confutare le accuse di “eresia” o “blasfemia” rivolte al documento, approvato dal Papa, e contemporaneamente a fornire chiarimenti agli episcopati che hanno proibito ai loro sacerdoti di benedire tali coppie.
Nel documento, viene enfatizzato che la dottrina tradizionale sul matrimonio rimane immutata. Le “benedizioni pastorali” in questione devono essere nettamente distinte dalle benedizioni liturgiche standard e dovrebbero essere particolarmente brevi, non superando i 10-15 secondi. Questa direttiva ha suscitato un’ampia gamma di reazioni, con alcune interpretazioni che sottolineano l’unicità di questa decisione nel contesto della tradizione ecclesiastica.
Le nuove linee guida relative a queste benedizioni brevi hanno sollevato dibattiti e riflessioni, con pareri contrastanti sulla loro interpretazione e sul loro significato all’interno del più ampio contesto della fede e della pratica religiosa.
Gianni Toffali