Davanti a Palazzo Pubblico uno striscione recitava: “le nostre firme per l’equità”. Centinaia di lavoratori sono saliti oggi sul Pianello per “consegnare” simbolicamente al Governo e ai gruppi Consiliari le oltre 6mila firme raccolte a sostegno dell’equità, dello sviluppo e della giustizia sociale. Una manifestazione promossa dalla CSU per chiedere un cambio di rotta, anche in vista dell’annunciata riforma fiscale.
Nel mirino soprattutto alcune scelte della Finanziaria che scaricano i costi della crisi sui lavoratori pubblici e privati: l’addizionale IGR al 15%, la super tassa ai frontalieri, i tagli alle indennità e alle pensioni dei dipendenti pubblici, i pensionamenti forzati e la mancata contrattazione su parti importanti della riforma PA.
“Questa Finanziaria tassa mille euro all’anno i proprietari di yacht da 24 metri, e di oltre duemila euro chi lavora in fabbrica”, hanno sottolineato in molti sotto le finestre del Palazzo. E dalla piazza si è levato più volte il grido “equità-equità”.
Alle 18 i segretari delle confederazioni sindacali Giuliano Tamagnini (CSdL) e Marco Tura (CDLS), sono stati ricevuti dai capi gruppo consiliari. Insieme alle firme, hanno consegnato una lettera: “Auspichiamo – si legge – che la grande adesione popolare alla petizione possa essere propedeutica ad avviare un confronto che, partendo della oggettive sofferenze dei conti pubblici, sia in grado di recepire le istanze di migliaia di cittadini, ricreando così quel clima di coesione e responsabilità generale, indispensabile per far ripartire il nostro Paese su nuove basi”.