lettera inviata in risposta a Tribuna in merito alle formazioni delle liste delle Giunte di Castello

In merito al vostro articolo di sabato sulla formazione delle liste, volevo farvi in qualità di segretario uscente della Giunta di Domagnano e dopo avere partecipato attivamente alla formazione della nuova lista alcune precisazioni e considerazioni.

La precisazione in merito alle liste che si sono formate a Domagnano sono queste: da una parte si è formata una lista civica a tutti gli effetti di persone che non hanno tessere politiche ed altre che le hanno, ma con la condizione che i partiti non indicassero i nomi a “loro graditi”. La Dc di Domagnano aveva individuato un Capitano ed ha osteggiato in tutti i modi la formazione di questa lista, per poi decidere alla fine di non presentarla (almeno fino a quest’ora so per certo che non viene presentata). Si è formata un’altra lista nata come antagonista di un’eventuale lista del “PATTO”, anche se va detto che i criteri per la formazione sono stati simili a quelli adottati dalla lista precedentemente nominata.

Si è lavorato anche sulla possibilità di presentare una lista unica di persone che hanno voglia di dare qualcosa al proprio Castello indipendentemente dal “colore politico”.

In sostanza mi sento di affermare che nonostante i partiti, forse, avrebbero voluto dare una forte connotazione e magari fare anche “il banco di prova” dopo le elezioni del 9 Novembre scorso, le persone si sono svincolate da questo gioco ed hanno invece rivendicato autonomia nella formazione delle varie liste dei 9 Castelli. LA dimostrazione sta nel fatto che almeno 5 Castelli su 9 siano liste uniche. Personalmente ritengo questo un segnale positivo di maturità della società civile, e dei vari membri che hanno fatto parte delle Giunte in quest’ultimo mandato, che hanno capito che occorrono nelle Giunte di Castello prima di tutto persone volenterose che abbiano voglia di rimboccarsi le maniche fisicamente per sostenere o partecipare attivamente alle iniziative delle Giunte. Quindi direi che se Cavalli si candida “di là” non c’è niente di male credo.

 

Il risultato che ho appena accento deriva anche ( e qui passo alle considerazioni) dalla totale mancanza di considerazione degli organi locali da parte dei vari governi che in questi anni si sono succeduti.

Cito 2 fatti che credo siano eloquenti: il primo è che c’è una legge di riforma delle Giunte che girovaga per i tavoli governativi da ormai 10 anni e che non è mai stata portata in Consiglio da nessun Segretario competente. La seconda è che ieri Domenica 29 Marzo 2009 alle ore 12,00, scadeva la possibilità di dare la propria autocandidatura ( le Giunte sono civiche e il primo passo ogni cittadino dà la propria disponibilità come membro o come Capitano, per poi entro 3 settimane formare fra queste persone una lista) senza che l’attuale Segreteria ai Rapporti con le Giunte eo quella agli Interni abbia dato una comunicazione alla cittadinanza eo alla stampa. Questo dimostra a mio avviso lo stato di totale menefreghismo da parte delle istituzioni governative verso i poteri locali.

Mi auguro che dopo le elezioni del 6 Giugno si metta mano e la si porti in Consiglio al più presto, questa benedetta riforma delle Giunte di Castello, che dia più poteri reali, che possa avere voce in capitolo prima di rimuovere una pianta per esempio, al contrario di quanto avviene oggi che si rischia di accorgersene una volta abbattuta.

Mi auguro che oltre a poter partecipare più attivamente sui progetti del Castello, che si preveda anche un fondo per eseguire direttamente dei piccoli lavori pubblici, di avere a disposizione una squadra per ogni Castello per queste realizzazioni, così come gli incontri semestrali con la Reggenza si facciano entro un mese dall’insediamento e non gli ultimi 15 giorni come purtroppo talvolta è avvenuto.

Me ne verrebbero in mente tante altre, ma l’importante sarebbe avere la volontà di investire sui poteri locali, che il potere centrale abbia il coraggio di delegare alle Giunte di Castello per migliorare l’operatività in generale.