Lido di Savio, Ravenna, riaperto dopo 24 anni il caso dell’assassinio di Iolanda Castillo

Dopo quasi tre decenni, il misterioso omicidio di Iolanda Castillo torna sotto i riflettori. La donna fu trovata senza vita il 5 maggio 1996 in un appartamento di Lido di Savio, vittima di un’aggressione brutale: legata, imbavagliata e colpita con numerose coltellate, alcune delle quali inferte dopo la morte. Il caso, rimasto senza soluzione per anni, è stato riaperto grazie a una nuova analisi forense che ha individuato un’impronta digitale compatibile con quella di un 61enne brasiliano, già noto alle forze dell’ordine.

Secondo le ricostruzioni della Procura di Ravenna, l’uomo sarebbe un ex protettore della vittima e avrebbe avuto un chiaro movente: la donna si era sottratta al suo controllo per lavorare autonomamente, un affronto che potrebbe aver decretato la sua fine.

Il sospettato è irreperibile

Nonostante la svolta nelle indagini, il presunto assassino si trova attualmente in Brasile, rendendo complessa la sua cattura. Le autorità italiane hanno avviato una rogatoria internazionale per localizzarlo, ma finora senza esito.

In attesa di sviluppi, il giudice ha stabilito la sospensione del procedimento, con un’udienza fissata per settembre. Se il sospettato non verrà rintracciato, si procederà con una nuova convocazione a febbraio dell’anno successivo. Tuttavia, l’omicidio non cade in prescrizione, e la giustizia potrebbe ancora avere il suo corso.