Il messaggio video, raccolto dal Site, il sito Usa di monitoraggio del terrorismo sul web, proviene da Al-Thabaat, un network che fa parte della galassia propagandistica dell’autoproclamato Stato Islamico
Entrate in azione” e attaccate i “miscredenti” in America e in Europa, Italia compresa: con questo appello l’Isis, assediato in Libia come in Siria e in Iraq, oggi ha rilanciato la “jihad” dei “lupi solitari” che ha già raccolto tanti adepti in questa estate di sangue. Il messaggio video, raccolto dal Site, il sito Usa di monitoraggio del terrorismo sul web, proviene da Al-Thabaat, un network che fa parte della galassia propagandistica dell’autoproclamato Stato Islamico, ed è intitolato “Come on Rise” (alzatevi, attivatevi). Si intima a tutti “i musulmani devoti” alla causa ad entrare in azione negli Stati Uniti, in Europa e anche in Italia, che viene menzionata esplicitamente, accanto a Belgio, Danimarca, Francia, Spagna, Russia e Iran.
Attaccate l’Europa
Per la prima volta l’Italia è indicata esplicitamente come bersaglio in quanto Paese nemico e non come Roma – comparsa in tanti fantasiosi proclami come centro della cristianità, capoluogo simbolico dei ‘crociati’. “La guerra si è intensificata – ammette Daesh – ma noi resistiamo. Voi – è l’appello rivolto ai ‘lupi solitari’ – fate il vostro dovere e contribuite alla salvezza dello Stato islamico: colpite i miscredenti” in America e in Europa, “fate stragi nei mercati e nelle stazioni ferroviarie” e colpite i “crociati” nelle loro terre o ovunque si trovino. “Noi contesteremo, davanti a Dio, qualunque musulmano che abbia la possibilità di versare anche una sola goccia di sangue crociato e non lo faccia, (quando potrebbe farlo) con un ordigno esplosivo, una pallottola, un coltello, un’automobile o una pietra, perfino con uno scarpone o un pugno”.
L’Occidente impotente
Se le cellule organizzate che prendono ordini direttamente dalla ‘verticale del comando’ del Califfato sono più facili da controllare da parte dei sevizi d’intelligence, l’Occidente si confessa impotente di fronte al gesto solitario di chi non ha connessioni, è imprevedibile, chi finora ha condotto una vita assolutamente normale nella nostra società o che magari è disperato e non ha nulla da perdere. Lo ha ammesso pure il ministro dell’Interno Angelino Alfano nella conferenza stampa di Ferragosto dedicata alla sicurezza, nella quale ha dichiarato l’Italia “Paese sicuro”, ammettendo tuttavia che nessun Paese può dichiararsi “a rischio zero” per il terrorismo islamico, richiamandosi soprattutto al problema – comune a vari Paesi europei – delle “radicalizzazioni nelle carceri”
I lupi solitari
Che i potenziali lupi solitari arrivino fra i rifugiati con i barconi, siano figli di immigrati integrati o siano socialmente disadattati, il pericolo non cambia: e questo accresce la paura che il terrorismo imprevedibile e “creativo” del singolo individuo incute nella nostra società. Le potenzialità di un’arma improvvisata, come un semplice coltello o un’accetta sono state già dimostrate dallo sgozzamento dell’anziano sacerdote in chiesa vicino a Rouen o sui treni in Francia (il Thalys a Pas-de-Calais) e Germania, vicino a Wurzburg. Ma la dimostrazione più terrificante è il massacro sulla Promenade des Anglais di Nizza il 14 luglio scorso, in cui in pochi minuti di folle corsa un camion guidato da un ‘lupo solitario’ ha falciato le vite di 85 persone.
Le sconfitte dell’Isis
I combattenti dell’Isis sconfitti a Manbij, in Siria, hanno consegnato le armi alle forze siriane appoggiate dalla coalizione in cambio di un passaggio sicuro per uscire dalla citta’. Lo riporta Usa Today citando un esponente del Dipartimento della Difesa americano, secondo il quale si tratta del primo accordo del genere con il gruppo terroristico. La consegna delle armi e’ avvenuta la scorsa settimana durante gli scontri. I militanti dell’Isis stavano usando i civili come scudi umani e per questo le forze siriane sostenute dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti hanno accettato lo scambio. L’accordo ha infatti consentito di salvare centinaia di civili.
Bombardieri russi Tu-22M3 scortati da jet Su-34 partiti dalla base di Hamadan, in Iran, hanno colpito cinque depositi di armi dei ribelli in Siria. In uno sviluppo a sorpresa della situazione bellica, i bombardieri Tu-22M3 sono stati recentemente schierati in Iran e il ministero russo della Difesa ha confermato la decisione assunta dal Cremlino.I Tupolev Tu-22M3 e i Sukhoi Su-34 sono partiti a pieno carico dalla base di Hamadan, nel territorio della Repubblica islamica dell’Iran, per un attacco condotto contro obiettivi dei gruppi terroristici dell’Isis e al Nusra, affiliato locale di al-Qaeda, nelle province di Aleppo, Deir ez-Zor eIdlib. Nell’attacco, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo, oltre a un significativo numero di guerriglieri, sono stati colpiti cinque grandi depositi di armi e carburante oltre a campi di addestramento nelle aree di Serakab, Al-Bab, Aleppo e Deir el-Zor, tre punti sotto controllo dei ribelli vicino alla città di Jafr e Deir ez Zor. L’azione russa è stata coordinata anche con la copertura aerea ai cacciabombardieri fornita dai Su-30cm e dai Su-35, partiti dalla base siriana di Hmeymim da tempo utilizzata. “Tutti gli aerei russi dopo la missione di combattimento sono tornati alle basi sani e salvi”, hanno reso noto le autorità militari russe.Dal canto suo, il responsabile della sicurezza nazionale iraniana, Ali Shamkani, ha dichiarato chela collaborazione tra Teheran e Mosca per la lotta contro il terrorismo è strategica e che si prevede di coordinare sempre meglio capacità e strutture.
Tiscali.it